L'Onu: "Kiev fermi le stragi"
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L'Onu: "Kiev fermi le stragi"

Il rapporto del commissario ai diritti umani rovescia le accuse americane ed europee: i maggiori responsabili delle stragi sono i volontari sotto il controllo di Kiev.<br>

L'Onu: "Kiev fermi le stragi"
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redazione Modifica articolo

9 Ottobre 2014 - 01.25


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Una relazione degli ispettori delle Nazioni Unite sulla guerra civile in Ucraina rovescia completamente la linea seguita fino ad oggi dagli Stati Uniti e dai grandi organi di informazione europei: secondo un rapporto di 37 pagine reso pubblico ieri e che copre il periodo dal 18 agosto al 16 settembre, le maggiori responsabili per la violazione della tregua e delle violazioni delle norme umanitarie sono state le forze militari di Kiev.

“Durante il periodo di riferimento – afferma la relazione dell’ Alto commissario per i diritti umani – il diritto umanitario internazionale, compresi i principi di necessità militare, distinzione, proporzionalità e precauzione sono stati continuamente violati da gruppi armati e battaglioni di volontari sotto il controllo delle forze armate ucraine”.

La prova specifica tutto questo é consistita in “percosse, cattiva alimentazione e la mancanza di assistenza medica aper i prigionieri”.

L’ONU esprime poi “particolare preoccupazione per le “sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e maltrattamenti presumibilmente perpetrate dai membri dei battaglioni di volontari, in particolare quelli denominati Aydar, Dnepr-1, Kiev-1 e Kiev-2.

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“L’ONU afferma che almeno 3.660 persone sono state uccise in Ucraina orientale dall’aprile scorso, di cui 330 dal cessate il fuoco del 5 settembre, ed 8756 persone sono state ferite da aprile.

La relazione esorta le autorità ucraine ad esercitare un maggiore controllo sull’ esercito e sui gruppi di volontari armati, poiché fin dall’inizio della cosiddetta operazione “anti-terrorismo” e sopratutto dopo il 25 agosto secondo il servizio di sicurezza ucraino, oltre 1.000 persone sono state arrestate con l’accusa di essere “militanti filorussi e sovversivi.”

La relazione sottolinea inoltre che la popolazione civile soffre in particolare a causa del bombardamento di quartieri densamente popolati con artiglieria pesante. “Alcuni dei casi di uso sproporzionato del fuoco in aree residenziali sono imputabili alle forze armate ucraine – continua il documento – dopo l’annuncio del cessate il fuoco il 5 settembre, la portata e l’intensità delle operazioni militari sono diminuite drasticamente ma non completamente, e i civili continuano a cadere sotto il fuoco incrociato ed i bombardamenti.”

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L’ONU ha notato anche un “aumento dimercenari stranieri” nei ranghi delle forze armate delle repubbliche di Donetsk e Lugansk e parla del ritrovamento di fosse comuni. Alcune di esse sono state scoperte dai reparti filo russi nei pressi di Donesk al di fuori del periodo preso in esame, e dunque formalmente non sono state soggette ad esame da parte della missione di monitoraggio. Sulla loro esistenza, confermata peraltro dall’Osce, si possono però nutrire pochi dubbi.

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