Grecia, Tsipras non sarà Guevara
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Grecia, Tsipras non sarà Guevara

Il capo del gruppo di sinistra "Siryza" si appresta a vincere le elezioni in Grecia ma non vuole l'uscita dall'euro, farà pressioni su Bruxelles per una riduzione del debito

Grecia, Tsipras non sarà Guevara
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13 Gennaio 2015 - 18.30


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“Ogni giorno, sempre più politici ed economisti in Europa si rendono conto che la loro politica di salvataggio serve soltanto a distruggere la mia terra”, dice Alexis Tsipras, il più probabile vincitore della elezioni del 25 gennaio con il raggruppamento di sinistra “Syriza” e man mano che la scadenza si avvicina le posizioni di Bruxelles paiono farsi più sfumate. Se come tutto lascia pensare Tsipras vincerà e formerà un governo di coalizione contrario ai sacrifici, potrebbero aprirsi conflitti interni anche in altri Paesi della UE e della zona euro, e a divisione nella società greca potrebbe aprire scenari radicali in grado di attivare la ribellione sociale in un certo numero di Paesi con economie in crisi.

Dopo gli ultimi sondaggi, Tsipras e “Siryza”continuano a guidare la classifica dei suffragi davanti a ‘Nuova Democrazia” di Samaras ma difficilmente la sinistra potrà governare in Grecia e dunque cercherà il sostegno dei partiti di minoranza o dei deputati indipendenti per arrivare al potere. La politica di sinistra con opzioni radicali , fra l’altro. si profila particolarmente minacciosa per la destra radicale “Alba Dorata,” e sicuramente sfocerebbe in una guerra politica .

La Grecia oggi è in una posizione ancora più delicata di quanto non fosse prima a causa delle misure della “troika”, e Tsipras predica la decisione di cancellare parte del debito e alcune riforme dolorose.Molti adesso si chiedono quali sono stati i più grandi errori del precedente governo formato da “Nuova Democrazia” e “Pasok” e guidato da Antonis Samaras. Il principale è stato quello di non distribuire uniformemente l’onere della crisi , cosa che avrebbe rallentato il rafforzamento di “Siryza”. Le condizioni degli strati più ricchi della società greca sono rimaste inalterate mentre la vita delle classi meno agiate è stata devastata. Nello steso tempo poi la coalizione di governo è passata attraverso accuse di corruzione contro persone importanti di entrambi i partiti maggiori, confermando come la corruzione sia rimasta inevitabile fattore di potere politico.

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La debolezza delle autorità greche si è manifestata anche di fronte alle richieste dei principali sindacati, con trattative lunghissime e “offerte” discutibili che hanno permesso a “Syriza” di compromettere il successo del governo di salute pubblica. In ogni caso il prossimo governo greco si troverà sommerso dalle richieste di numerose banche straniere. Allo stesso tempo, il governo Samaras è stato seriamente coinvolto nella questione delle attività dannose delle banche e delle coperture da parte di fondi stranieri che hanno provocato un calo nella fiducia finanziaria nella capitale greca, e verso l’economia nel suo complesso.

Cosa potrà fare dunque il nuovo governo di Atene?
Dimitris Keridis, professore di scienze politiche presso l’Università Pantheon, dice al Guardian che “quello a cui stiamo assistendo è una crisi difficile da sbrogliare: il primo partito quanto a voti sarà Syriza, ma potrebbe anche non essere il vero vincitore delle elezioni. Quando un governo sarà formato e sarà stato scelto un nuovo premier ci saranno appena un paio di settimane per negoziare con la Troika (UE, FMI, Banca mondiale). “

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E ‘possibile anche che formare un nuovo governo si riveli molto difficile a causa dei diversi interessi e di calcoli nella separazione dei poteri e tutto questo potrebbe causare una crisi politica generale, con la possibilità di una significativa perdita di fiducia da parte del FMI e l’UE e di nuovi attacchi speculativi”.

Tsipras dunque ha poche possibilità di essere “il nuovo Che Guevara”, ovvero il politico precedente che dall’ Europa se la prende coi protettori delle oligarchiche aziendali , il capitale globale e gli interessi dei Paesi più potenti. E’ difficile che la Grecia veda nascere un nuovo tipo di leader politici sull’esempio dell’ America Latina, tradizionalmente la politica greca si basa su reti oligarchiche, famiglie e influenze dinastiche continuano ad avere grande peso nella società ellenica. Tsipras è nato come politico sull’ondea della crisi, a partire dal 2009, prima di allora si muoveva che nei circoli della sinistra radicale tra neo bolscevismo, eurocomunismo e fazioni varie di maoisti e neostalinisti
Se vincerà, Tsipras dovrebbe mostrare la deteriminazione a rimanere al potere combattendo la globalizzazione euro-americana, ma la Grecia non uscirà dalla zona euro, né Tsipras sarà in grado di farlo, potrà solo scuotere amministrazione di Bruxelles correndo il rischio di essere isolato e di causare disordini politici.

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“Syriza” la scorsa primavera ha trionfato alle elezioni del Parlamento europeo contrapponendosi al partito di Samaras e dunque è diventata una potenza regionale, anche se Tsipras non è riuscito a nominare un suo uomo a sindaco di Atene, e questo è stato interpretato come un segno che un terzo degli ateniesi non accetta “Syriza”.

Robin Oakley, ex direttore del “Times” sceglie di stare a guardare e commenta: “E’ difficile immaginare come sarebbe possibile ad Alexis Tsipras mantenere le promesse elettorali: per forza di cose dovrà ammorbidire la retorica precedente “.

Fonte: Agenzie

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