Atene, quelle di Tsipras sono promesse mancate?
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Atene, quelle di Tsipras sono promesse mancate?

Il successo degli incontri di Bruxelles fa storcere il naso agli uomini del governo precedente, che adesso accusano Tsipras di non mantenere le promesse.

Atene, quelle di Tsipras sono promesse mancate?
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24 Febbraio 2015 - 15.00


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Il governo di Atene ha trascorso la domenica mettendo a punto le misure di riforma che sono state presentate ieri all’Unione europea per garantire un’ancora di salvezza finanziaria della zona euro, ma nello stesso tempo sul piano interno cominciano ad affiorare le critiche per aver “venduto illusioni” agli elettori e per non essere riuscito a mantenere la promessa di tirar fuori il Paese dal piano di salvataggio internazionale.

Secondo il quotidiano tedesco “BIld” , nel piano Atene prevede risparmi annuali per 7,3 miliardi di euro, due e mezzo dei quali dalle tasse sui grandi patrimoni, altrettanti da recuperi fiscali e poco più di 2 da lotta al contrabbando di sigarette e benzina. Il viceministro della finanze Dimitris Vardas ha anticipato inoltre che nel pacchetto ci sarà anche l’estensione dei pagamenti delle tasse arretrate fino a 100 rate perché questo «non è un problema in quanto non causa buchi di bilancio». Nel piano invece non si dovrebbe fare menzione dell’aumento del salario minimo a 751 euro, dei provvedimenti sullo stato sociale, del congelamento delle privatizzazioni e la riassunzione dei dipendenti pubblici licenziati, perché queste vengono ritenute questioni di politica interna. 

Il primo ministroAlexis Tsipras insiste nel sostenere che il suo Paese ha raggiunto un successo negoziale quando i ministri delle Finanze della zona euro hanno concordato di estendere l’accordo di salvataggio di quattro mesi, a condizione di presentarsi al nuovo incontro con un elenco di riforme. I greci hanno reagito con sollievo all’accordo di venerdì, che ha evitato una crisi bancaria che avrebbe potuto scoppiara a pertire da lunedi rammentando quella che qualche anno fa squassò l’Irlanda , e questo significa che Tsipras ha mantenuto almeno una promessa , quella di tenere il Paese nella zona euro.

Il primo ministro dice che la nazione lo appoggia , nonostante il mezzo passo indietro di Bruxelles: in base all’ultimo accordo, infatti, la Grecia continua a vivere sotto il piano di salvataggio UE / FMI che aveva promesso di rottamare, e dovrà negoziare un nuovo programma all’inizio dell’estate. “Voglio dire un grazie di cuore alla maggioranza dei Greci che appoggia il suo governo, questa è stata la nostra arma negoziale più forte- ha detto Tripras sabato – e grazie a questo abbiamo raggiunto un importante successo negoziale con l’ Europa”. Gli esponenti più in vista della coalizione “Siryza”finora hanno taciuto sui compromessi dolorosi fatti per giungere ad un accordo dal dell’Eurogruppo, ma il veterano della sinistra Manolis Glezos invece ha attaccato il mancato adempimento delle promesse elettorali. “Mi scuso con il popolo greco per aver preso parte in questa illusione – ha scritto in un blog – adesso gli amici e sostenitori di Syriza devono decidere se accettare questa situazione.”
Glezos, che è esponente di “Syriza” al Parlamento europeo, non è un peso massimo del partito ma riveste una indubbia autorità morale: da giovane sotto l’occupazione nazista nella seconda guerra mondiale, scalò l’Acropoli per strappare giù una bandiera nazistasotto il naso delle guardie tedesche e issare la bandiera greca, e diventando un eroe nazionale.
Un funzionario del governo adesso risponde che Glezos “potrebbe non essere ben informato sulla trattativa dura e faticosa che continua”.

Il ministro delle finanze Yanis Varoufakis a sua volta sostiene che le riforme promesse sono state messe a punto e sottoposte in tempo utile ai partners della UE e del FMI : “Siamo molto fiduciosi sul fatto che la lista sarà approvata dalle istituzioni europeee dunque stiamo aprendo una nuova fase di stabilizzazione e di crescita”, è la sua previsione.Un funzionario del governo ha aggiunto che le riforme dovrebbero includere un giro di vite su evasione fiscale e la corruzione.

L’accordo di Bruxelles apre anche la possibilità di abbassare gli obiettivi per l’avanzo primario di bilancio che esclude il rimborso del debito, liberando quindi alcuni fondi per contribuire ad alleviare gli effetti del 25 per cento di disoccupazione e dei agli alle pensioni. Evita anche di riproporre quel linguaggio che ha infiammato molti greci, irritato da quattro anni di austerità imposti dai creditori stranieri.Per esempio, formata dagli ispettori di Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, che controlla il rispetto degli impegni di salvataggio greco.[b] Adesso viene definita come “le tre istituzioni”.

Tsipras dice che la Grecia “ormai può lasciarsi alle spalle l’austerità, i salvataggi e la troika”, tuttavia i piani del governo devono ancora essere approvati dal terzetto, comunque lo si voglia ribattezzare. “Siryza” ha vinto le elezioni del mese scorso sull’ impegno di porre fine all’umiliazione degli stranieri che dettavano la politica economica greca e adesso è naturale l’opposizione appena scalzata dal potere si avventi sul declino delle promesse che avevano sollevato grandi aspettative tra i greci. “Nessun meccanismo di propaganda e nessuna piroetta possono nascondere il semplice fatto che si è mentito ai cittadini e si sono vendute illusioni”, attacca Evangelos Venizelos, leader del partito socialista “Pasok”.

Venizelos era vice primo ministro nell’ultimo governo di coalizione conservatrice, che l’anno scorso era riuscito a raccogliere fondi dai mercati finanziari, con due emissioni obbligazionarie ed aveva ottenuto i primi segni di crescita economica dopo una depressione che aveva azzerato un quarto di PIL, e dunque si preparava ad uscire dal programma di salvataggio ma ha perso il potere il 25 gennaio.
In realtà l’accordo di venerdì fa solo guadagnare tempo alla Grecia per cercare un accordo a lungo termine con l’Eurogruppo: altri membri della zona euro come Irlanda e Portogallo sono già usciti dai loro programmi di salvataggio, mentre la Grecia ne vorrebbe ancora un altro che inizi prima della scadenza dopo avere ottenuto finanziamenti per 24 miliardi di euro.

“Una volta che si è ottenuto spazio sicuro per i prossimi quattro mesi, ci sarà un’altra serie di discussioni che potrebbero effettivamente comportare la negoziazione di un terzo programma per la Grecia” , prevede il ministro delle Finanze irlandese, Michael Noonan .

A condurre gran parte del negoziato per l’accordo è stato direttamente Tsipras piuttosto che il rappresentante greco all’Eurogruppo, Yanis Varoufakia e fonti vicine al governo dicono che questo riflette il bisogno di Tsipras di ottenere il sostegno dell’ala sinistra di “Syriza” e contemporaneamente del suo partner di destra nella coalizione, il partito dei “Greci indipendenti”: il loro sostegno sarà fondamentale per mantenere l’unità di governo durante i negoziati per un accordo di lungo termine.
Nello stesso tempo Tsipras ha bisogno di mantenere il sostegno popolare. Costas Panagopoulos, che dirige la società di sondaggi “Alco”, dice che la reazione iniziale del pubblico è stata di sollievo perchè la Grecia sarebbe rimasta nell’euro. L’elettorato adesso potrebbe anche accettare il cambiamento di Tsipras nel linguaggio e l’affermazione che la troika non c’è più. “Per quanto possa sembrare strano, questo potrebbe trasformarsi in un vantaggio politico”, sostiene.

Fonte: Reuters

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