“Italia, Egitto e Algeria incrementeranno gli sforzi per favorire il lavoro dell’inviato dell’Onu in Libia, Bernardino Leon, e per il contrasto al terrorismo. Anche condividendo le attività di intelligence dei nostri tre governi”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso della conferenza stampa a Villa Madama al termine della trilaterale con con il collega egiziano, Sameh Shoukry, e il ministro algerino per gli Affari maghrebini, Abdelkader Messahel.
L’Egitto “ribadisce il proprio sostegno al parlamento e al governo di Tobruk e all’iniziativa delle Nazioni Unite”, ha detto da parte sua Shoukry invitando i due ministri ad una prossimo trilaterale al Cairo. “Se la crisi in Libia non sarà messa sotto controllo, ci saranno ripercussioni dirette per la nostra sicurezza nazionale”, ha sottolineato Messahle mettendo l’accento sulla gravità di “una situazione umanitaria catastrofica, campo nel quale è necessaria una cooperazione tra i nostri tre paesi”.
Italia, Egitto e Algeria, ha sottolineato Gentiloni, non possono sostituirsi al “popolo libico che deve essere protagonista della fase negoziale e dell’intesa” ma possono “accompagnare il lavoro che i cittadini libici stanno facendo nella lotta al terrorismo, per un governo unità nazionale e la stabilizzazione e ricostruzione anche economica del Paese”. ‘I nostri governi sono impegnati in un quadro di legalità internazionale ad assicurare stabilità e lotta al terrorismo. Non c’è un vuoto che il terrorismo può riempire, c’è una minaccia che i nostri governi sono in grado di rispondere”, ha concluso.