Piu’ di 200mila nigeriani hanno lasciato il Paese a causa delle violenze di Boko Haram. L’Onu ha lanciato un appello per fornire aiuti pari a 174 milioni di dollari. Dal 2009 – secondo l’Onu – Boko Haram ha ucciso circa 15mila persone. I rifugiati, scappati dalla Nigeria, sono ora in Camerun, Niger e Ciad. Altre migliaia di persone sono sfollate all’interno dei confini nigeriani.
Boko Haram non si è ferma con una recrudescenza di attacchi e attentati particolarmente violenti, tra dicembre 2014 e gennaio 2015. Considerando lo spostamento costante della popolazione, l’Unicef ha messo a disposizione un apparato per il sostegno psicosociale della popolazione già dal giugno 2014. L’Unicef si occupa di tutti i rifugiati, nelle isole del lago Ciad, in Niger e in Nigeria. Gli operatori dell’Unicef in Niger, che curano i rifugiati provenienti dalla Nigeria, hanno dato ai piccoli scampati alla furia terrorista un foglio di carta, una penna e una scatola di colori, affinché possano raccontare, esternare, esprimere il dramma e il dolore che si portano dentro. Abba, 10 anni ha raccontato: “Ho visto un padre a cui hanno tagliato la testa. Poi ho visto dei negozi bruciati mentre Boko Haram continuava a sparare a quelli che fuggivano. All’improvviso sono venuti degli aerei che hanno lanciato del fuoco verso Boko Haram. Siamo rimasti intrappolati 5 giorni prima di poter fuggire di notte”.
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