Freddie Gray era afroamericano, aveva 25 anni ed è morto in ospedale a Baltimora al centro traumatologico dove era stato ricoverato la scorsa settimana dopo essere stato ferito da 4 agenti della polizia. L’uomo, condotto al commissariato, era stato condotto in ospedale dove è deceduto dopo una settimana. Secondo i media americani, questo è solo l’ultimo dei casi di becera violenza di agenti bianchi nei confronti di cittadini di colore.
Il sindaco della città, ha chiesto di avviare un’indagine sulla morte dell’afroamericano.
“Comprendo la frustrazione della comunità e prenderò molto seriamente il mio dovere di trasparenza”, ha detto il primo cittadino. L’avvocato della famiglia Gray, ha riferito il Baltimore Sun, ha però accusato la polizia di voler “tenere segrete le circostanze della morte di Freddie fino a quando non avranno sviluppato una versione degli eventi che li assolva da ogni responsabilità”. Non è infatti chiaro come il ragazzo sia stato ucciso e per quali circostanze sia stato arrestato.
Il caso però ha riacceso la polemica a Baltimora e negli Usa: polemica, per altro, mai placata. La notizia del suo ferimento aveva già suscitato indignazione a Baltimora, dove sabato 18 aprile 2015 si era tenuta una manifestazione di protesta.
La Justice League di New York, che ha organizzato la manifestazione di sabato nell’ambito di una marcia ‘per la giustizia’ verso Washington, ha promosso una nuova iniziativa sempre davanti alla stazione di polizia. “Quando è troppo è troppo. La brutalità della polizia deve finire”, ha affermato il gruppo in un comunicato stampa ai media.