Dall'Unicef alla Caritas, le associazioni in soccorso del Nepal

Dalla Gran Bretagna per portare acqua, cibo e kit igienico-sanitari: 'La gente è in strada, terrorizzata'. L'Unicef: un milione di bambini coinvolti.

Dall'Unicef alla Caritas, le associazioni in soccorso del Nepal
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27 Aprile 2015 - 12.25


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Continua a salire il numero delle vittime del devastante terremoto che ha colpito ieri il Nepal: si parla di oltre 3600 morti, oltre a tanti feriti e dispersi. Le principali organizzazioni umanitarie sono al lavoro, per portare i primi soccorsi.

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Tra queste, Oxfam, che sta valutando i danni e mettendo a punto la strategia d’intervento. Nel frattempo, una squadra di esperti è pronta a partire dalla Gran Bretagna per portare via aerea acqua pulita, cibo e kit igienico-sanitari.
“La comunicazione è attualmente difficile, le linee telefoniche non funzionano e la mancanza di elettricità non ci consente di ricaricare i cellulari – riferisce Cecilia Keizer, direttore di Oxfam in Nepal – Non c’è acqua. Il numero delle vittime continua ad aumentare, molte vecchie case sono crollate ma il sisma non ha risparmiato edifici più moderni. Vista la vicinanza all’epicentro, anche Pokhara deve essere stata seriamente colpita. Oxfam sta aiutando con distribuzione di acqua e cibo. La gente è in strada, molto spaventata perché la terra non ha smesso di tremare a causa delle scosse di assestamento”.

Unicef: 1 milione di bambini ha urgente bisogno di aiuti umanitari. L’organizzazione da subito si è attivata per portare assistenza alla popolazione colpita dal sisma, che ha causato grande devastazione in buona parte del Paese, ha provocato la morte di più di 2 mila persone e la distruzione di molte costruzioni. L’Unicef ha mobilitato lo staff e sta utilizzando le scorte di emergenza per rispondere alle necessità umanitarie urgenti dei bambini colpiti dal terremoto, concentrandosi su acqua e igiene, nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia.

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La Caritas al fianco della popolazione. “Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza – ha dichiarato il direttore di Caritas Nepal, padre Pius Perumana S.J. – Le scosse di assestamento sono state ancora molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una una situazione di grave emergenza”. Già dal primo esame, infatti, sono emersi moltissimi danni, con il crollo di tanti edifici e altri che presentano crepe. “Grazie al cielo – aggiunge padre Pius – il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all’aperto”.


Agire lancia un appello di raccolta fondi.
A fronte delle gravissime conseguenze del terremoto che ha colpito il Nepal ieri mattina, le organizzazioni del network di Agire già sul terreno si sono mobilitate da subito per valutare i bisogni più immediati: acqua, cibo, ripari per le famiglie senza tetto, interventi sanitari. Quattro Ong del network (Actionaid, Cesvi, Oxfam, Sos Villaggi dei Bambini) sono già operative con i soccorsi nelle aree dove l’impatto del terremoto è stato peggiore, altre si attiveranno nelle prossime ore.
Il Segretario Generale di ActionAid, Marco de Ponte, dall’India parla di una situazione che si aggrava di ora in ora: “Le più grandi difficoltà in questo momento sono il sistema di approvvigionamento elettrico e l’acqua. Bisogna ripristinare la rete elettrica e assicurare la fornitura di acqua potabile quanto prima!”.

Aibi: “Qui manca tutto”. La testimonianza di Fulvia Clerici, coordinatrice dell’associazione in Nepal, che ricorda i drammatici momenti delle scosse. “Al lavoro per assistere la popolazione del Nepal a rispondere a questa terribile tragedia, ma serve ‘aiuto di tutti”. Anche Aibi lancia una raccolta fondi.

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