Il sisma in Nepal ha causato un fenomeno, diverso da quello delle valanghe, che ha letteramente inghiottito le persone e, secondo l’associazione Ev-K2-Cnr, è impossibile specificare con certezza in quanti si trovino nei crepacci che si trovano in una delle zone piu’ pericolose dell’Everest, quella che collega il campo base al Campo 1.
La zona in cui sono state viste le persone intrappolate nei ghiacci è quella nota agli alpinisti come ‘icefall’, la cascata di ghiaccio che si trova tra il Campo base dell’Everest e il Campo 1 e si trova nella zona opposta a quella colpita nei giorni scorsi dalle due valanghe. “E’ un percorso molto pericoloso – ha osservato il portavoce dell’associazione Ev-K2-Cnr, Pietro Coerezza – perchè lì il ghiaccio è normalmente in movimento”. Basti pensare che in un crollo avvenuto sulla icefall un anno fa avevano perso la vita 16 persone, per la maggior parte sherpa. “E’ difficile – ha aggiunto – avere una stima di quante possano essere le vittime”. Le due valanghe, avvenute sul versante opposto dell’Everest, hanno invece provocato complessivamente, secondo le stime, fra 19 e 22 vittime e 60 feriti.