Ha tentato di resistere ad un nuovo stupro e per questo una ragazza indiana di 15 anni è stata bruciata viva alla periferia di Nuova Delhi ed è morta per le ustioni in ospedale. Violentata e ricattata per otto mesi, dopo la denuncia dei genitori, quattro persone sono state arrestate.
La disavventura per la ragazza è iniziata mesi fa quando un vicino l’aveva stuprata e da allora la ricattava, minacciandola di rendere pubblico il video della violenza sessuale. L’uomo ed alcuni suoi amici avevano quindi continuato nelle violenze alla ragazzina che aveva anche dato loro 5mila rupie (meno di 70 euro) per liberarsi di loro.
Sabato 9 maggio, come riferito dal vice commissario di polizia Arvind Kumar, “l’uomo ha convocato a casa sua la ragazza e, in presenza della moglie Archana, ha sollecitato un altro rapporto sessuale minacciando ancora una volta di diffondere il video, ma lei ha rifiutato”.
A questo punto, hanno scritto i genitori della vittima in una denuncia alla polizia, “l’uomo ed i suoi complici hanno cosparso il corpo della giovane di kerosene ed hanno appiccato il fuoco”.
Trasportata in ospedale con ustioni sul 90% del corpo, i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla: la polizia ha però proceduto all’arresto degli stupratori accusati adesso di omicidio.