300 morti a Palmira ma l'Isis arretra

L'esercito siriano è riuscito a respingere i miliziani dello Stato islamico fuori da Palmira e le rovine del sito patrimonio dell'Unesco non sono state danneggiate.

300 morti a Palmira ma l'Isis arretra
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17 Maggio 2015 - 16.09


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Sono morte 295 persone in quattro giorni di battaglia a Palmira e nei sobborghi limitrofi: i datti arrivano dall’Osservatorio nazionale siriano (Ondus). Tra gli uccisi figurano 123 soldati e lealisti siriani, 115 miliziani dell’Isis e 57 civili. Gli attivisti dei comitati locali anti-Assad hanno riferito che la situazione a Palmira “è completamente sotto controllo”. I caccia dell’aviazione siriana hanno bombardato i sobborghi settentrionali e meridionali di Palmira, dove si registrano violenti combattimenti tra governativi e miliziani dell’Isis, in particolare nei pressi dell’aeroporto.

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Intanto Mamoun Abdulkarim, direttore generale per il settore antichità e musei a Damasco, ha riferito che i miliziani dello Stato Islamico si sono ritirati dalle zone conquistate nell’antica città di Palmira, nella parte centrale della Siria. I jihadisti avevano da poco assunto il controllo dell’area. Nella battaglia per il controllo di Palmira, ieri sono rimasti uccisi 29 miliziani dell’Isis e 47 soldati governativi. I media jihadisti affermano che l’avanzata continua, mentre Damasco smentisce, affermando di aver ripreso il “pieno controllo” della città.

Mentre il governo di Damasco evoca una “catastrofe internazionale”, gli esperti ricordano che le stesse forze lealiste hanno da oltre due anni trasformato l’area archeologica romana in un’enorme caserma a cielo aperto. Secondo attivisti sul terreno, l’Isis è ora ad appena un chilometro dalla città moderna di Palmira ma le forze governative hanno inviato rinforzi. Talal Barazi, governatore di Homs, capoluogo della regione centrale dove si trova il sito, assicura che “la situazione è sotto controllo” e che l’aviazione di Damasco ha bombardato le postazioni jihadiste. Palmira è tristemente nota in Siria perché ospita una delle carceri e luoghi di tortura più duri per i dissidenti politici. L’Isis è avanzato da giorni da est e da nord, attestandosi da ieri ad Amriye, sobborgo settentrionale di Palmira.

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