Il portavoce del governo ellenico Gabriel Sakellaridis ha voluto chiarire oggi che “Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. È responsabilità del governo pagare tutti i nostri obblighi”. Ha poi aggiunto “Sulla base dei nostri problemi di liquidità abbiamo una necessità imperativa di raggiungere l’accordo il prima possibile”. La precisazione del portavoce arriva dopo che ieri il ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis, aveva detto che Atene non avrebbe rimborsato nessuna delle quattro rate in scadenza a giugno al Fmi. “Le quattro rate per l’Fmi valgono un miliardo e 600 milioni, questo denaro non sarà versato e non ce n’è da versare”, aveva dichiarato Voutsis in un’intervista alla tv greca Mega.
Il ministro dell’Economia Yanis Varoufakis ha chiarito che l’uscita della Grecia dall’Euro – Grexit – “sarebbe l’inizio della fine della moneta unica”. Varoufakis ha argomentato così l’incapacità di Atene di far fronte agli impegni: “Negli ultimi quattro mesi, la Grecia non ha dovuto solo gestire il pagamento di stipendi e pensioni, ma ha dovuto estrarre il 14% del Pil per rispettare gli impegni con i creditori internazionali. Ad un certo punto non saremo più in grado di farlo”. Atene scuote le borse Avvio in calo per la Borsa di Milano, che segna -1,15% e a metà mattina scende a -1,87%. In ribasso anche Parigi e Madrid. In Spagna pesa anche l’esito delle elezioni regionali, che segnano l’avanzata di Podemos. La seduta di oggi è comunque interlocutoria, perché Wall Street e alcune piazze europee sono chiuse per festività. In rialzo lo spread tra il Btp e il Bund tedesco che segna 133 punti sull’onda delle incertezze per la situazione in Grecia. Il tasso di interesse del titolo decennale italiano è all’1,94%.