L'Europa ha bisogno della Russia per uscire dalla crisi

Dopo gli squilli di trombe del “G7” si apre di nuovo la strada ai ripensamenti ed Angela Merkel torna a dire che l’Occidente ha bisogno di Mosca per affrontare le grandi crisi del mondo

L'Europa ha bisogno della Russia per uscire dalla crisi
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10 Giugno 2015 - 18.22


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La cooperazione con la Russia è necessaria per risolvere una serie di importanti questioni internazionali: a ribadirlo è la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine degli incontri con gli altri leader del G7.

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“Realizziamo negoziati in formati diversi sul programma nucleare iraniano, ma la Russia è il nostro partner a lungo termine e l’attual formato dimostra che le crisi internazionali globali possono essere risolte solo con la partecipazione della Russia, e la partecipazione della Russia è necessaria ad esempio per risolvere la crisi siriana”. La leader tedesca aggunge che in vista del 41° incontro dei Sette si discuterà un eventuale reinserimento della Russia in quello che era stato definito “G8” ed è stato sospeso nel marzo scorso in seguito al presunto coinvolgimento di Mosca nel conflitto ucraino. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si limita a far notare che data la natura informale del club G7, Mosca non può essere esclusa.

Nonostante l’enfasi posta sul vertice di due giorni per estendere le sanzioni contro la Russia, soprattutto da parte del presidente Barack Obama, un certo numero di leader occidentali continua a porre l’accento sull’importanza della Russia nella risoluzione dei conflitti internazionali in corso La Russia fa parte del gruppo di sei potenze mondiali coinvolte nei colloqui sul controverso programma nucleare iraniano. È anche importante chiave negoziale nella conferenza dell’Onu a Ginevra sulla Siria. In Ucraina, la Russia è tra i quattro Paesi che hanno supervisionato la firma degli accordi di cessate il fuoco a Minsk, nello scorso febbraio.

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Il primo ministro britannico David Cameron e il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk continuano invece a svolgere il ruolo dei “falchi”: la loro posizione è quella che il G7” riunitosi in Germania ha mostrato un fronte unito sulle sanzioni nei confronti della Russia. Da Mosca però le reazioni paiono moderate: “Abbiamo seguito con attenzione le recenti dichiarazioni seguite al vertice e riguardanti le sanzioni, e non abbiamo udito tesi nuove – commenta il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov giornalisti – e abbiamo notato anche che fra i partecipanti al vertice ci sono sfumature e approcci diversi. Alcuni parlano della necessità di un dialogo con la Russia per risolvere i grandi problemi del mondo”.

Anche il ministro Lavrov esorta le potenze occidentali a garantire che Kiev rispetti gli obblighi derivanti dagli accordi di Minsk, che comprendono il ritiro delle armi pesanti e prevedono una maggiore autonomia nelle regioni guidate dai separatisti.”Partiamo dal fatto che la Germania e la Francia, assieme ad altri Paesi della Ue ed agli Stati Unuti lavoreranno con le autorità ucraine, incoraggiandole onestamente ad attuare gli accordi di Minsk” , insiste Lavrov, mentre dopo un desolante conteggio dei danni provocati dalle sanzioni all’economia occidentale si scopre un altro settore a forte rischio di crisi.

Adesso anche la IATA, organizzazione internazionale del trasporto aereo, fa sapere che le sanzioni occidentali contro la Russia hanno un effetto fortemente negativo sul business aeronautico europeo.

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Tony Tyler, direttore generale e amministratore delegato dell’organizzazione, dichiara da Miami che “le sanzioni a seguito della crisi tra Russia e Ucraina cominciano a farsi sentire. Le altre sfide per il trasporto aereo in Europa includono tasse elevate, regolazione onerosa ed economie vacillanti, anche se nel complesso i grandi attori europei del mercato dell’aviazione stanno vedendo una redditività migliorata ma ancora debole”.

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