L'Ungheria tira su un muro contro i migranti

La scorsa settimana il premier conservatore ungherese Viktor Orban aveva annunciato che avrebbe chiuso il confine per limitare l'accesso degli immigrati

L'Ungheria tira su un muro contro i migranti
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17 Giugno 2015 - 19.05


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“Costruiremo un muro ai confini con la Serbia per tenere fuori i migranti”. Parole che lasciano esterrefatti quelle pronunciate oggi dal ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto. L’Ungheria intende costruire una recinzione di quattro alta quattro metri lungo il confine con la Serbia. Come se di muri che separano i popoli al mondo non ce ne fossero abbastanza!

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Il ministro ha precisato che il governo “ha ordinato al ministero dell’Interno di chiudere fisicamente il confine con la Serbia”. Il Paese prevede quindi di costruire una recinzione lungo i 175 chilometri di confine tra i due Paesi. “I lavori preparatori per la chiusura devono essere terminati entro mercoledì prossimo”, ha sottolineato il ministro, aggiungendo che “naturalmente informeremo i nostri colleghi serbi sui dettagli” in una riunione prevista per il primo luglio.

Onu lancia una campagna in difesa dei migranti in Ungheria – Intanto l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, ha lanciato in Ungheria una campagna sui rifugiati “di successo” per sensibilizzare l’opinione pubblica e per presentare una visione alternativa alla linea dura del governo di Viktor Orban.

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Si tratta di cartelloni (i primi già affissi ieri in diverse stazioni della metropolitana di Budapest) che mostrano le storie ex rifugiati ormai integrati in Ungheria, come una guida turistica afghana o una donna del Bangladesh che gestisce un ristorante con il marito. Dal canto suo, il governo ha affisso altri manifesti di tutt’altro tenore: “Se vieni in Ungheria, non puoi rubare il lavoro agli ungheresi”, oppure “se vieni in Ungheria, devi rispettare le leggi”.

“Vogliamo che gli ungheresi capiscano che i rifugiati sono persone come loro che si sono ritrovate in circostanze eccezionali”, ha ribattuto per conto dell’Onu Kitty McKinsey, portavoce dell’Unhcr in Europa Centrale, che ha poi precisato: “Non siamo in lotta con il governo. Siamo qui per sostenere il governo nell’aiutare i rifugiati”.

La scorsa settimana il premier conservatore ungherese Viktor Orban aveva annunciato che avrebbe chiuso il confine per limitare l’accesso degli immigrati e dei richidenti asilo nel paese. Nel 2014 l’Ungheria ha accolto più rifugiati pro capite di qualsiasi altro paese Ue, Svezia esclusa: più di 43mila dai 2mila del 2012.

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La Francia mette a disposizione nuovi alloggi – Dopo le polemiche su Ventimiglia, il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve ha annunciato la creazione di 9.500 alloggi in più per rifugiati e richiedenti asilo e 1.500 posti d’urgenza per i migranti in transito, il tutto assortito da un rafforzamento delle procedure per il respingimento degli irregolari e degli aiuti per il rimpatrio volontario.


Renzi: l’mmigrazione non è solo problema dell’Italia
– Con il premier britannico “abbiamo discusso di immigrazione – ha detto il premier Matteo Renzi, al termine dell’incontro con David Cameron svoltosi a Milano -, ci sono posizioni anche diverse sulle singole scelte da adottare, che prenderemo nel prossimo Consiglio europeo ma c’è la condivisione che questo problema non è un problema solo italiano”.

Da parte sua Cameron ha assicurato appoggio all’Italia: “Abbiamo bisogno di un approccio globale per lavorare con i vostri servizi di intelligence in Sicilia dove noi metteremo gente e risorse per provare a interrompere i collegamenti” dell’immigrazione dal nord Africa.

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