Sinai, jihadisti attaccano l'esercito egiziano: 70 morti

Nella cittadina di Sheikh Zuweid è stata issata la bandiera nera del Califfato, l'esercito del Cairo ha risposto con un violento attacco: ci sarebbero almeno 70 morti.

Sinai, jihadisti attaccano l'esercito egiziano: 70 morti
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1 Luglio 2015 - 19.14


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L’Isis ha sferrato un attacco contro la cittadina egiziana di Sheikh Zuweid, che si trova nel Sinai. Dalle prima notizie, si sa che ci sono almeno 70 morti tra guerriglieri e militari. Nel pomeriggio per alcune ore sono anche state issate le bandiere nere del Califfato in molti quartieri della città. La battaglia è avvenuta al confine con Israele, tanto che il premier Benyamin Netanyahu ha dichiarato: “Isis non è solo sul Golan, è anche in Egitto, vicino Rafah, vicino al nostro confine”.

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Il bilancio delle vittime. Fonti militari precisano che “50 terroristi sono stati uccisi nel corso di bombardamenti delle forze armate a Sheikh Zuweid e che gli scontri proseguono”. Una fonte della sicurezza ha aggiunto che alcune “unità dei corpi delle forze armate della città di Ismailia (a Suez) sono stati inviati nell’area degli scontri”. Ma anche tra i militari si registrano pesanti perdite. Secondo alcune fonti mediche i morti sarebbero già 70.

Egitto: siamo in guerra. “L’Egitto è in stato di guerra” ha dichiarato il premier Ibrahim Mahlab, spiegando che la presidenza della Repubblica approverà alcune misure anti terrorismo. Mahlab ha poi osservato un minuto di silenzio in ricordo di Hisham Barakt, il procuratore generale assassinato lunedì in un attentato al Cairo e per i “martiri” uccisi oggi in Sinai.

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Isis rivendica gli attentati. Il gruppo Wilayat Sinai, affiliato allo Stato Islamico, ha rivendicato gli attacchi coordinati contro oltre 15 siti militari egiziani nel nord del Sinai. “I leoni del Califfato – ha scritto il gruppo su Twitter – hanno attaccato simultaneamente oltre 15 siti e posti di blocco dell’esercito apostata egiziano con armi pesanti e leggere e anche granate e hanno preso il controllo totale di alcuni siti. Gli scontri continuano”.

Rapiti alcuni soldati egiziani. Subito dopo l’attacco si è diffusa la notizia che i jihadisti avrebbero fatto alcuni prigionieri: “La notizia dell’eventuale cattura di alcuni soldati egiziani da parte dei jihadisti nel nord del Sinai non può essere confermata, in quanto è difficile contattare la zona degli scontri”, hanno spiegato fonti della sicurezza egiziana citate da al Jazeera.


Israele: l’Isis è vicino.
“Isis non è solo sul Golan, è anche in Egitto, vicino Rafah, vicino al nostro confine”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu che ha così commentato la situazione nel Sinai egiziano. “Questo terrorismo – ha spiegato, parlando con gli ambasciatori stranieri – è diretto da due differenti entità: l’Iran e gli sciiti radicali da una parte, e l’Isis con i sunniti radicali, così come da fazioni come Hamas”. Droni israeliani hanno sorvolato la cittadina di Sheikh Zuweid nel nord del Sinai e la frontiera israelo-egiziana.

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