Crisi in Ucraina: in Crimea russi e contenti
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Crisi in Ucraina: in Crimea russi e contenti

Una missione di parlamentari francesi visita la penisola e sembra esserti chiarita le idee: è la prima visita di politici occidentali nella zona <br>

Crisi in Ucraina: in Crimea russi e contenti
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28 Luglio 2015 - 15.30


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“Il popolo Crimea “sembra felice di essere tornato in Russia”, dice in una conferenza stampa Thierry Mariani, parlamentare francese del gruppo di Sarkozy che ha guidato il gruppo di dieci uomini politici del suo Paese in visita alla penisola, e la dichiarazione acquista significato poiché è la prima che rompe l’atteggiamento dei politici europei sulla vicenda. La delegazione francese ha visitato per due giorni la regione, e adesso contraddice il “mainstream” informativo che aveva fatto passare il referendum che ha deciso l’annessione coma una semlice operazione di potere orchestrata da Mosca.

I cittadini di Crimea, continua Mariani, “ ci hanno rassicurato sul fatto che non devono affrontare la stessa situazione come le persone che vivono nelle regioni di Lugansk e Donetsk” , ovvero le zone orientali del Ucraina devastate dalla guerra condotta dalle autorità di Kiev contro i ribelli. “Quello che vogliamo dire è che la maggior parte delle persone che abbiamo incontrato, i vari contatti, sembrava felice di essere tornato in Russia”, ha aggiunto. “La Crimea è una regione assolutamente tranquilla – aggiunge il deputato francese Claude Goasguen – e quanti vivono nella penisola non possono certo essere criticati per il fatto che il referendum ha portato loro la pace”. Goasguen sottolinea che le autorità della Crimea avevano il diritto assoluto di organizzare il referendum dello scorso anno, e aggiunge che “il colpo di stato in Ucraina non è stato messo in scena dalla gente di Crimea, ma da quelli di Maidan”.

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Il referendum il 16 marzo 2014 vide un affluenza record di oltre l’80 per cento, ed in quell’occasione il 96,7 per cento dei votanti espressero parere favorevole della riunificazione della penisola con la Russia. Il viaggio dei legislatori francesi è stata la prima visita di politici occidentali nella regione da quando è diventata parte della Russia.

Comè noto, nel momento stesso in cui la Crimea si riunì con la Russia, l’Unione europea si accodò alle sanzioni economiche guidate dagli Usa contro Mosca destinate a punire la Russia sulla questione. Le sanzioni hanno poi causato perdite di miliardi per le economie europee, e sono state accompagnate da una netta diminuzione dei contatti politici con Mosca a tutti i livelli: tutto questo ha contributo a fare della visita dei politici francesi un avvenimento di grande rilievo, che il governo di Parigi non ha per nulla apprezzato. Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha detto al quotidiano “Liberation” di essere rimasto “scioccato” dalla visita dei parlamentari”, che a suo dire rischia addirittura “di violare il diritto internazionale”.

“Penso che al nostro ritorno in Francia questa la mia conclusione sarà che le reazioni del nostro viaggio sono state alquanto sproporzionate: forse ci sono alcune persone temono che noi vediamo le cose con i nostri occhi”, aggiunge Mariani. “Il parlamentare di un Paese democratico deve dimostrare un importante impegno nella lotta contro la disinformazione, in particolare a livello statale”, incalza Goasguen, aggiungendo che sarebbe favorevole alla ripresa di un dialogo tra Russia e Francia. Mariani insiste condannando le sanzioni economiche internazionali contro la Russia e confrontandole con la “inutile” blocco americano di Cuba: “Nel momento in cui abbiamo messo fine a un blocco inutile in un’altra parte del mondo, abbiamo istituito un blocco simile in una regione europea più vicina a noi”, conclude. La penisola di Crimea è stata parte della Russia dal 1784 fino al 1954, quando il leader sovietico Nikita Krusciov – nativo dell’ Ucraina – la cedette alla Repubblica Socialista Sovietica dell’Ucraina.

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Il giornalista e commentatore americano John Wight aggiunge che la prima visita di legislatori francesi dimostra che c’è una frattura scisma in Francia ed in tutta la UE per quanto riguarda la politica delle sanzioni contro la Russia: “Questa visita dimostra che non tutto va bene all’interno della classe politica francese circa le sanzioni e dalla politica seguita dal governo Hollande verso la Russiae ,e questa non è una sorpresa dato che la Francia è il secondo più grande investitore in Russia dopo la Germania. 1.200 aziende francesi stavano facendo affari in Russia prima che le sanzioni avessero inizio e stiamo ancora contando i posti di lavoro francesi persi a causa di esse. Questo ha avuto ovviamente un impatto deleterio sull’economia francese, per non parlare degli effetti ancora più gravi sulla sicurezza globale dato l’aumento del terrorismo in tutto il mondo . La Russia ha una grande economia, un grande Paese avanzato, e l’idea che possa essere trattata come un emarginato anche per il futuro è davvero insostenibile e irrealistica”.

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“Questa visita avrà effetto sulla politica francese, forse non nell’immediato, ma l’ ‘Europa sta ancora uscendo dalla recessione e queste sanzioni non aiutano certo Germania e Francia, che sono le economie più esposte dati i loro legami economici con la Russia. Quindi non è solo la Russia che soffre, ma anche l’Europa, e se l’idea era quella di minare la stabilità russa la mossa ha avuto effetti esattamente contrari, i sondaggi dimostrano che la popolarità di Vladimir Putin in patria non è mai stata così alta. Così la Russia si è unita e l’Unione viene messa in grave difficoltà dalle sua stessa sanzioni , si tratta di una politica veramente stupida che deve finire il più presto possibile”.

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