“Non dobbiamo perdere la speranza di trovare una base minima per ricostruire una Libia unita e più stabile”. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, precisando che “far rullare i tamburi senza questa base minima è inutile, dobbiamo insistere sul piano negoziale. Il dialogo – ha ricordato – riprende mercoledì in Marocco ma bisogna sapere che corriamo contro il tempo affinché ciò che è stato messo insieme il 12 luglio, ossia Tobruk Misurata Zintan e gran parte delle municipalità di Tripoli, possa consolidarsi e magari estendersi al Gnc”, il Parlamento di Tripoli.
“Il tempo – ha sottolineato il capo della diplomazia italiana – è cruciale e non è illimitato, specialmente oggi che la presenza di Daesh a Sirte ha assunto caratteristiche allarmanti: o si chiude in poche settimane o ci troveremo con un’altra Somalia a due passi dalla costa e dovremo reagire in modo diverso. Come? Ponendo nell’agenda della coalizione internazionale anti-Daesh il tema Libia, sapendo che non si tratterebbe più di stabilizzare il Paese ma di contenere il terrorismo”.
Coalizione anti-Isis, pieno appoggio a Leon – “Ci felicitiamo per la recente sessione di negoziati per il dialogo politico svoltasi a Ginevra e ribadiamo tutto il nostro appoggio al processo di dialogo guidato dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon”. Così i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti.