La notizia è sconvolgente ma segue la politica del Califfato. Alcuni militanti dell’Isis hanno decapitato uno studioso di archeologia nell’antica città siriana di Palmira e appeso il suo corpo su una colonna in una piazza del sito storico. Lo ha reso noto il direttore delle Antichità e dei musei siriani Maamoun Abdulkarim citato dal Guardian.
Abdulkarim ha spiegato di essere stato informato della dalla famiglia di Khaled Asaad, 82 anni, della morte dello studioso per oltre 50 anni direttore delle Antichità di Palmira.
Asaad era stato arrestato e interrogato per più di un mese dai militanti musulmani sunniti, ah aggiunto Abdulkarim all’agenzia Reuters. Asaad era noto per diversi lavori scientifici su Palmira, pubblicati su riviste archeologiche internazionali. Nel corso degli ultimi decenni aveva lavorato con missioni archeologiche statunitensi, francesi, tedesche e svizzere.
Il sito archeologico, che si trova nella Siria centrale, è stato conquistato dall’Is il 21 maggio dopo il ritiro dell’esercito di Bashar al-Assad, ma non si conosce la reale entità dei danni provocati dai miliziani alle rovine.
Attivisti rivendicano: ucciso perché direttore degli idoli della città archeologica. Attivisti dell’opposizione al regime siriano a Palmira hanno confermato la decapitazione dell’ex capo del sito archeologico, Khaled Asaad, da parte di miliziani dello Stato Islamico (Is) che controllano la città da maggio. Nella foto pubblicata sull’account di Twitter del ‘Comitato di Coordinamento della rivoluzione di Palmira’, il corpo dell’archeologo appare appeso a un semaforo in una strada nei pressi del Centro culturale della città.
La testa mozzata di Asaad, con gli occhiali ancora indossati, è appoggiata a terra e messa tra i suoi piedi. Le “motivazioni” per cui l’archeologo di 82 anni sarebbe stato decapitato sono state scritte su un cartellone attaccato al copro della vittima. Tra queste figura l’accusa di essere stato il “direttore degli idoli della città archeologica” e un “rappresentante del regime nelle conferenze degli infedeli”. Ci sono anche accuse che riguardano legami con l’Iran e contatti con un ufficiale del palazzo del presidente siriano Bashar al-Assad.
Franceschini: orrore per la decapitazione. “La decapitazione di Khaled Asaad a Palmira è un gesto che provoca orrore. La violenza barbarica nei confronti di un uomo che ha dedicato la propria vita al patrimonio culturale del proprio paese è la negazione stessa della civiltà”. Lo ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.
Ha aggiunto: “Questo orribile atto non può rimanere senza risposta. La Dichiarazione di Milano sottoscritta a Expo da quasi 90 Stati e’ un primo passo, ora serve un maggiore impegno della comunità internazionale per difendere la cultura e i suoi uomini nelle aree di crisi”.
Fabius, a Palmira ennesimo crimine. “Questo barbaro assassinio si aggiunge alla lunga lista dei crimini commessi da quattro anni in Siria. I responsabili di tutti questi atti dovranno renderne conto davanti alla giustizia”. Così il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha commentato la notizia dell’uccisione del responsabile del sito archeologico di Palmira, Khaled Asaad. “Solo una soluzione politica, fondata sui principi del comunicato di Ginevra, permetterà di mettere fine al conflitto in Siria”, aggiunge il ministro, citato in una nota.