Consegnateci le vostre figlie: la richiesta dell'Isis agli abitanti di Sirte
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Consegnateci le vostre figlie: la richiesta dell'Isis agli abitanti di Sirte

Dovrebbero andare in spose ai combattenti. La minaccia: decapiteremo chi si ribella

Consegnateci le vostre figlie: la richiesta dell'Isis agli abitanti di Sirte
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30 Agosto 2015 - 08.38


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“Decapiteremo i ribelli dell’opposizione dopo la preghiera del venerdì, gli abitanti di Sirte consegnino le loro figlie ai combattenti che le sposeranno”. È questa la minaccia lanciata ieri dal leader spirituale dell’Isis, Hassan al Karami, in un sermone nella moschea al Rabat, dove ha proclamato l’emirato di Sirte.

Poco si conosce della figura di Karami, il cui pseudonimo è Abou Moaweya. Secondo un attivista dei diritti umani di Bengasi – citato dal sito International Business Times – che sarebbe stato in contatto con un cugino del jihadista, il capo spirituale dello Stato Islamico a Sirte, in passato ha militato nella formazione Ansar al-Sharia dopo la caduta di Mummar Gheddafi nel 2011.

La stessa fonte ha precisato che la famiglia di Karami era proprietaria di un negozio sulla strada per l’aeroporto della città, negozio poi distrutto dopo che emersero i legami della sua famiglia con la formazione Ansar con finanziamenti all’organizzazione. Karami ha iniziato a farsi un nome in veste di predicatore, prima a Bengasi e poi a Derna, fino a quando non ha assunto un ruolo di primo piano a Sirte, “diventando Mufti di Daesh, grazie alle sue conoscenze”. Secondo l’attivista Karami ha frequentato “una Kkwala, scuola privata islamica” e rispetto agli altri jihadisti, “ha una buona cultura alle spalle”. Un video del 2013 lo ritrae mentre critica – in una tv locale libica – la cattura di Abu Anas al-Libi, esponente di al Qaida, da parte delle forze speciale Usa a Tripoli. In quella occasione Karami attacco’ il governo ad interim libico per avere permesso ai “miscredenti” di catturare Libi per il ruolo avuto nel 1998 nell’attacco all’ambasciata americana a Nairobi.

Orrore a Derna, jihadista decapita miliziano poi esplode bomba che uccide 2 bimbi – Orrore a Derna in Libia. Secondo il sito Libya Herald un miliziano della Shura dei mujaheddin che voleva convincere un jihadista affiliato all’Isis ad arrendersi, è stato decapitato dal terrorista e la sua testa e’ stata gettata per strada. Il feroce assassino ha poi fatto esplodere un esplosivo uccidendo tre persone tra cui 2 bambini.

Secondo quanto riferiscono alcuni testimoni il jihadista, conosciuto come Abdulkarim Badr, si era nascosto in una abitazione dopo che i mujaheddin avevano preso il controllo della città a giugno cacciando in parte l’Isis. I vicini hanno avvisato i miliziani della presenza del terrorista ed un componente della Shura, Shadi Al-Ghazanni, si è offerto a mediare con Badr, affermando di conoscerlo.

Ma una volta che Al-Ghazanni è entrato nell’abitazione i due uomini hanno iniziato a discutere e poco dopo i vicini hanno assistito alla terribile scena: la testa del mujaheddin lanciata dalla finestra e gettata in strada. Nei minuti seguenti alla decapitazione sono stati esplosi alcuni colpi di pistola e subito dopo Badr ha lanciato un esplosivo dalla finestra uccidendo un anziano e due bambini. A quel punto sono intervenuti i miliziani che hanno preso d’assalto l’abitazione del terrorista uccidendolo.

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