Caos a Budapest: lacrimogeni contro i migranti
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Caos a Budapest: lacrimogeni contro i migranti

Dopo un'ora di chiusura la stazione Ostbahnhpf di Budapest è stata riaperta dalle forze dell'ordine ungheresi. I migranti però non vengono lasciati entrare.

Caos a Budapest: lacrimogeni contro i migranti
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1 Settembre 2015 - 15.53


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Alta la tensione a Budapest. La decisione di chiudere lo scalo ferroviario era stata presa a causa di tumulti provocati da migliaia di persone che vogliono raggiungere Paesi dell’Europa occidentale come Germania e Austria. Nella giornata di ieri 3.650 migranti e profughi sono giunti in treno a Vienna dalla capitale dell’Ungheria, secondo quanto riferito oggi dalla polizia austriaca, citata dai media a Belgrado. Le autorità magiare hanno autorizzato centinaia di migranti a salire sui treni per l’Austria, dove ora vengono esaminate le domande di chi intende chiedere asilo.

Sono centinaia i profughi seduti ai margini della piazza Baross di Budapest, in attesa di poter accedere di nuovo alla stazione Keleti, col sogno di poter raggiungere paesi dell’Ovest europeo. “Vogliamo partire!”, “Siamo siriani!” “Germany” si legge su cartelloni che hanno preparato in inglese, per manifestare le loro speranze. La polizia ha blindato con delle balaustre i tre ingressi dello scalo ferroviario da cui ieri sono partiti migliaia di migranti verso Austria e Germania. I profughi non vengono più lasciati entrare. Il caos legato all’emergenza ha provocato anche evidenti disagi alla circolazione ordinaria dei treni, con forti ritardi su tutte le linee.

Intanto in Germania… “Non vedo corresponsabilità” nella situazione che si sta verificando in Ungheria, dove migliaia di migranti chiedono di andare in Germania. È quello che ha risposto Angela Merkel, a Berlino, in conferenza stampa con Mariano Rajoy. La cancelliera ha sottolineato che le regole di Dublino in Europa valgono ancora, anche se la Germania ha annunciato che di fatto rinuncerà a mandare indietro i siriani in arrivo nel Paese.

Ue, da Berlino encomiabile atto solidarietà – La Commissione Ue difende l’iniziativa della Germania di sospendere il regolamento di Dublino per i profughi siriani dall’accusa di ‘fattore richiamo’ che gli viene mossa da Budapest. Quello di Berlino “è un encomiabile atto di solidarietà”, afferma Natasha Bertaud, portavoce dell’esecutivo comunitario. “Si è parlato spesso di ‘pull factor’, quando salviamo vite in mare o offriamo asilo – dice -. Ma il punto e’ che per i profughi c’è un ‘fattore spinta’ molto forte, perché la gente scappa dalle guerre”.

Dopo lo stop dei controlli della polizia in Ungheria, sono arrivati a Monaco di Baviera fra i 2000 e i 2200 migranti da Budapest in treno nelle ultime 24-30 ore. Lo ha reso noto il portavoce del presidio della polizia federale di Potsdam.


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