Nessuna pietà per i migranti che giungono dal mare: perché?
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Nessuna pietà per i migranti che giungono dal mare: perché?

L’Unione europea apre una seconda fase nella lotta ai trafficanti di esseri umani: adesso le sue navi potranno fermare i natanti che e affondarli dopo il salvataggio<br>

Nessuna pietà per i migranti che giungono dal mare: perché?
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15 Settembre 2015 - 16.59


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L’Unione europea ha approvato la risoluzione di intraprendere un’ azione militare contro trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo che prevede di sequestrare e distruggere il naviglio per stroncare anzitutto le reti che operano nella Libia dilaniata dalla guerra.

L’Unione dunque, sia pure con l’abituale ritardo, prende atto dell’emergenza che si è scatenata sul Continente: nello scorso giugno, la UE aveva invitato la Forza navale del Mediterraneo (EUNAVFOR Med) “a intraprendere sforzi sistematici per individuare, catturare e smaltire l’ondata di migrazione non consentendo che i beni utilizzati o sospettati di essere utilizzati dai contrabbandieri siano adoperati ancora.” Ora alle naci militari sarà permesso di fermare e se necessario distruggere imbarcazioni che vengono illegalmente utilizzate per trasportare illegali.

“Sono state soddisfatte le condizioni per avviare la nuova fase dell’operazione militare”, ha detto un diplomatico europeo, anche se la seconda fase dell’operazione, che è stata approvata lunedi, limita ancora le attività di NAVFOR Med alle acque internazionali. Una terza fase comporterebbe un’azione militare contro trafficanti all’interno delle acque territoriali libiche, al fine di distruggere le loro barche prima di salpare.

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In precedenza, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha avvertito che un numero record di richiedenti asilo ha attraversato il Mediterraneo in questo scorcio di 2015, e secondo l’agenzia, 432,761 migranti e rifugiati hanno raggiunto l’Europa via mare, ovvero più del doppio del totale per il 2014.

La “grande maggioranza degli arrivi” sono stati registrati in Grecia (309,356 persone) e in Italia (121,139 persone), aggiunge OIM. Un totale di 2.748 persone sono è morte durante l’attraversamento e l’agenzia aggiunge che il Canale di Sicilia “è notoriamente il percorso più mortale nel Mediterraneo.”
Secondo Robert Сrepinko, capo dell’unità di criminalità organizzata presso l’Europol, “il numero di attività criminali sta crescendo con la stessa velocità del numero di immigrati clandestini”. L’esperto aggunge che molti dei trafficanti uche prima contrabbandavano illegali hanno spostato la loro attenzione sulle persone dal momento in ci è cominciata la crisi dei rifugiati.

Un recente rapporto del “Washington Post” ha rivelato che rete di contrabbando prospera in mezzo alla crisi dei rifugiati, i trafficanti offrono il loro aiuto a chi fugge da guerre e persecuzioni ad un costo significativo approfittando così della situazione dei richiedenti asilo.

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Le opzioni che vengono offerti ai rifugiati dai contrabbandieri variano da un semplice viaggio in gommone a quello su un ponte di un aereo che volerà direttamente dalla Turchia alla Svezia. “La qualità di questa impresa criminale globale è molto redditizia”, commenta Patrik Engström, responsabile della sezione di polizia di frontiera nazionale della polizia svedese.

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