L’Ungheria ha richiamato i riservisti per “gestire la situazione dell’immigrazione di massa”. Lo riportano i media ungheresi. Il dramma dei profughi in marcia lungo la rotta balcanica si è spostato, infatti, dalla Serbia alla Croazia, dove nelle ultime 48 ore gli arrivi sono stati 17.089. Ne ha dato notizia stamane il ministero dell’interno a Zagabria, secondo il quale un altro treno con 11 vagoni carichi di migranti è partito all’alba da Tovarnik giungendo poco dopo a Botovo, al confine con l’Ungheria. Si presume che, come avvenuto ieri, prosegua il trasbordo dei profughi su autobus ungheresi diretti alla frontiera con l’Austria. Una parte di migranti si dirige verso la Slovenia.
L’Ungheria ha subito annunciato la costruzione di una nuova barriera ‘difensiva’ al confine croato, dopo quella con la Serbia.
Intanto la Croazia ha deciso di aprire un corridoio per i profughi che vogliono raggiungere il nord Europa. Stando ai media croati, al confine croato-ungherese, e ad immagini Tv, tra i villaggi di Baranjsko Petrovo Selo, in Croazia, e Beremend, in Ungheria, stanno giungendo autobus croati con a bordo migranti che vengono poi lasciati passare in Ungheria.
L’itinerario alternativo croato verso la terra promessa di Germania e nord Europa si è concretizzato dopo le dichiarazioni di apertura del governo di Zagabria, che tuttavia, di fronte al massiccio afflusso di profughi, la notte scorsa ha deciso di chiudere sette degli otto valichi di frontiera con la Serbia.
Il governo di Zagabria si era detto disposto a far passare i profughi, ma di fronte al massiccio afflusso ha deciso di chiudere sette degli otto valichi di frontiera con la Serbia. I profughi entrati in Croazia sono stati dirottati verso Ungheria e Slovenia.
Premier croato, l’Ungheria è costretta ad accoglierli – Con l’Ungheria non vi è stato alcun accordo formale con la Croazia per accogliere i profughi, ma “li abbiamo costretti a farlo”. Lo ha detto il premier croato Zoran Milanovic. “Li abbiamo costretti ad accogliere i profughi, continueremo a farlo”, ha detto Milanovic citato dai media. A suo avviso il problema è in Grecia e in Turchia, poiché attraverso le isole greche transita quasi l’80% di tutti i migranti. “Bisogna intervenire là, e la Ue si deve muovere”, ha detto Milanovic, che si è recato a Beli Manastir, la località al confine con l’Ungheria teatro di forti tensioni con la massa di migranti.