Si scalda il dibattito sulla lotta all’Isis. Parla Hassan Rohani, presidente iraniano. E sottolinea che l’Iran collaborerà sulla Siria con i paesi che reputano prioritario combattere e sconfiggere il “terrorismo”. Ma si rifiuterà di farlo con quei governi che hanno come principale obiettivo un cambio di governo a Damasco. Queste le parole chiare di Rohani, nel corso di un incontro con accademici ed esperti di think tank a New York, dove si trova per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
E dice no ad un eventuale uscita di scena del presidente siriano Bashar al-Assad. L’unico che possa contrastare i gruppi jihadisti nel paese come il sedicente Stato islamico. Non appena il presidente siriano perderà il potere – ha dichiarato Rohani- “i terroristi entreranno immediatamente a Damasco” e la stessa cosa accadrà nelle altre città siriane controllate dal regime.
“Se vogliamo avere successo contro il terrorismo, non si può indebolire il governo a Damasco – ha aggiunto – Deve essere in grado di continuare la lotta”. Rohani ha infine evidenziato che negli ultimi mesi “l’opinione dell’Occidente sulla Siria è un po’ cambiata” e l’idea che Assad debba lasciare il potere “non ha più così tanti sostenitori”, ma su come procedere – ha concluso – non c’è ancora accordo nella comunità internazionale.