Tre giovani ragazzi. Tre nomi del terrore. Sono Abu Adam al-Ansari e Hamza al-Fulani e Abd ar-Rahman al-Fulani. Questi i nomi degli attentatori di Grand-Bassam, in Costa d’Avorio. Le immagini dei tre giovani sono stati diffuse da Radio andalus, lo stesso circuito dal quale era arrivata la rivendicazione di Aqim, Al Qaeda nel Maghreb islamico.
Il commando. I primi due apparterrebbero al gruppo Mourabitoun, sotto gruppo salafista subsahariano affiliato ad Aqim. Il terzo farebbe parte della sezione Sahara di Aqim. “Che Allah possa accettare il loro martirio”, si leggeva nel comunicato diffuso lo stesso giorno della strage sulla spiaggia di Gran-Bassam a pochi chilometri dalla capitale economica Abdjan. Le forze di sicurezza ivoriane avevano affermato di aver neutralizzato “6 uomini del commando”. I testimoni della strage avevano invece parlato di un numero compreso tra i 2 e i 4. Non è chiaro dunque se al raid abbiano preso parte anche altri miliziani oltre a quelli mostrati nelle immagini diffuse.
Il numero delle vittime. Nel frattempo con il ritrovamento di un nuovo cadavere sulla spiaggia di Grand-Bassam, è salito ad almeno diciannove morti accertati il bilancio complessivo dell’assalto di domenica scorsa da parte di un commando jihadista al resort che sorge una quindicina di chilometri a est di Abidjan. Lo hanno reso noto fonti governative citate dall’emittente televisiva statale «Rti», secondo cui il corpo rinvenuto sarebbe stato sospinto sul bagnasciuga dalle onde. Appartiene a un giovane ucciso con ogni probabilità da un colpo di arma da fuoco alla testa. Stando alle forze di sicurezza, non è escluso che le spoglie di ulteriori vittime, trascinate al largo dalle correnti marine, finiscano per riaffiorare in seguito. Tra coloro che hanno perso la vita anche diversi stranieri: quattro francesi, una tedesca, una volontaria macedone che lavorava per le Nazioni Unite e che era arrivata da poco dopo un periodo di servizio in Afghanistan, alcuni cittadini del Burkina Faso e tre membri delle forze dell’ordine.