Sospettato per errore: Mark Hughes, diffamato perché nero

Mark Hughes marciava con fucile legale: la sua immagine postata sul web e ritwittata centinaia di volte.

Mark Hughes, l'uomo sospettato di essere uno dei cecchini
Mark Hughes, l'uomo sospettato di essere uno dei cecchini
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9 Luglio 2016 - 11.25


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La sua foto è stata ritwittata centinaia di volte ed è stato minacciato anche su Facebook: è la storia di Mark Hughes, sospettato di essere uno dei killer di Dallas e bollato come “persona di interesse”. L’uomo,  però, è completamente estraneo ai fatti e adesso è pronto a denunciare la polizia di Dallas che lo ha diffamato, secondo lui, solo perché afroamericano con un fucile. Hughes è infatti uno dei manifestanti armati che ha partecipato alla marcia di giovedì, quella in cui il killer Micah Johnson ha ucciso cinque agenti. Con sé Hughes portava legalmente il suo fucile AR-15: era infatti uno della ventina di manifestanti armati descritti dal sindaco di Dallas.

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Avvertiti i primi spari il fratello, Cory Hughes, gli ha consigliato di consegnare l’arma alla polizia per evitare problemi. Mark Hughes ha seguito il consiglio del fratello. Ma non è servito a molto: mentre il bilancio delle vittime saliva, l’uomo veniva sospettato di far parte del commando di cecchini (notizia poi rivelatasi infondata) che stava colpendo gli agenti.

”E’ stato interrogato senza un avvocato, il suo telefono e’ stato perquisito e controllato senza mandato” ha detto uno dei suoi legali ai media. ”Il mondo lo ha visto come un killer, perché era un nero con un fucile” aggiunge, senza escludere un’azione legale nei confronti della polizia da parte del suo assistito. L’interrogatorio sarebbe durato più di mezz’ora: a incolpare Hughes anche alcuni testimoni oculari, convinti di averlo visto sparare.

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