Jeffrey Wood è salvo. Nessuna sedia elettrica o iniezione letale. Doveva essere giustiziato mercoledì prossimo. Una storia assurda la sua: era seduto in un pickup fuori da una stazione di servizio nel gennaio del 1996, quando un suo amico rapinò il negozio e uccise il commesso.
La sua storia. Wood, 43 anni, è stato condannato a morte in base a una legge dello Stato secondo cui chiunque sia coinvolto a qualunque titolo in un reato che porti alla morte di una persona viene riconosciuto ugualmente responsabile, a prescindere da coinvolgimento o intenzione.
La corte ha accolto il ricorso dei legali dell’uomo, secondo cui il processo sarebbe stato viziato da una falsa testimonianza e da false prove scientifiche. “La corte ha fatto la cosa giusta a sospendere l’esecuzione di Wood – ha detto il suo legale Jared Tyler – non si fa giustizia giustiziando Wood, che era fuori dall’edificio in cui avvennero i fatti e che non aveva precedenti penali”. Secondo il legale, Wood, che avrebbe il quoziente intellettivo di un bambino, non sapeva che il suo amico aveva una pistola.
Nei giorni scorsi decine di leader evangelici hanno scritto al governatore del Texas per chiedere clemenza. “Non ho mai visto un’esecuzione negli Stati Uniti con un così basso livello di colpevolezza come nel caso di Wood”, ha detto un altro legale dell’uomo, Kate Black.