Usa, rifiuta le cure: ragazza di 30 anni muore di anoressia
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Usa, rifiuta le cure: ragazza di 30 anni muore di anoressia

La donna è deceduta tre mesi dopo che un giudice aveva accolto il suo desiderio di non essere sottoposta ad alimentazione forzata.

Anoressia- immagine di repertorio
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23 Febbraio 2017 - 10.24


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Ashley G. aveva 30 anni, una vita troppo breve passata tra anoressia e bulimia. E’ morta nel reparto cure palliative dell’ospedale di Morristown in New Jersey, come aveva chiesto. La donna è deceduta tre mesi dopo che un giudice aveva accolto il suo desiderio di non essere sottoposta ad alimentazione forzata. Ashley pesava poco più di 30 chili: aveva le ossa fragili, dicono i medici, come una 92enne.

“Sono lieto che lei, come voleva, non soffra più, ma estremamente triste perché nemmeno la scienza o una famiglia piena d’amore sono riuscite a salvarla”, ha commentato l’avvocato della donna, Edward Alessandro. Ashley era paziente del “Greystone Park psychiatric Hospital” di Parsippany: nel 2016 aveva detto al tribunale di non voler più bere o mangiare e di voler essere lasciata morire.
Nel corso di una complessa battaglia legale, inizialmente la procura dello stato del New Jersey rigettò la sua richiesta, sostenendo che Ashley non era mentalmente in grado di intendere e volere, e che l’anoressia non è una malattia terminale. Fu anche ordinato di sottoporre la donna ad alimentazione forzata e in caso di provare un farmaco sperimentale.
Ma nel ricorso all’ordinanza, i medici che l’avevano in cura hanno testimoniato che Ashley soffriva di anoressia nervosa terminale. Lei stessa disse che avrebbe resistito alla nutrizione artificiale e chiese nuovamente di essere lasciata morire nel reparto di cure palliative. E così è stato.

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