I toni non si abbassano perché lo stile dei contendenti è quello della minaccia e non quello del dialogo. Così la Corea del Nord ha promesso di compiere test missilistici “ogni settimana”, nelle stesse ore in cui il vice presidente degli Stati uniti Mike Pence era impegnato in una visita in Giappone per rafforzare la cooperazione sulla sicurezza di fronte ai rischi del programma di armamento atomico di Pyongyang.
Il vice ministro degli Esteri Han Song-Ryol ha detto che il programma atomico nordcoreano può solo subire un’escalation. “Condurremo ulteriori test missilistici su base settimanale, mensile e annuale”, ha detto Han in un’intervista alla Bbc, minacciando “guerra totale” se gli Stati Uniti decideranno di prendere iniziative contro Pyongyang.
Dichiarazioni in linea con quelle rilasciate ieri dall’ambasciatore di Pyongyang all’Onu, Kim In Ryong: “Una guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all’altro nella penisola coreana. Gli Stati Uniti stanno disturbando la pace e la stabilità globale, insistendo in una logica da gangster”, aveva sempre detto precisato il delegato nordcoreano, aggiungendo che Pyongyang “prenderà contromisure più pesanti” e gli Usa saranno ritenuti responsabili per le loro azioni. I test sui missili aveva infine precisato l’ambasciatore Kim In Ryong “fanno parte del normale percorso per sviluppare capacità di autodifesa”.
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