L'Australia: ritirare il passaporto ai pedofili
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L'Australia: ritirare il passaporto ai pedofili

Il divieto di espatriare, stima il rappresentante del governo, interesserà circa 20mila persone

L'Austalia: ritirare il passaporto ai pedofili
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30 Maggio 2017 - 12.43


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Sono sempre di più gli uomini con tendenze pedofile che si recano nel sudest asiatico o nei Caraibi per abusare di minori. Per porre un freno a questo fenomeno l’Australia potrebbe ora diventare «il primo paese» a negare il passaporto ai pedofili condannati.

«Nessun paese prima d’ora ha intrapreso un’azione così forte e decisa per impedire ai propri cittadini di recarsi all’estero, spesso in paesi vulnerabili, e abusare di bambini», ha dichiarato il ministro della Giustizia, Michael Keenan, come riporta la Bbc. Il turismo sessuale è «un crimine ripugnante», ha aggiunto.

Il divieto di espatriare, stima il rappresentante del governo, interesserà circa 20mila persone che sono state condannate per pedofilia e che, dopo aver scontato la pena, rimangono sotto osservazione da parte delle autorità. Nel 2016, almeno 800 di loro hanno viaggiato liberamente all’estero.

«Vai a Bali, a Phnom Penh, a Siem Reap e vedi questi australiani, uomini bianchi, insieme a bambini del posto e non sono lì per abbronzarsi», ha lamentato martedì Derryn Hinch, il senatore indipendente che ha depositato la proposta che passa ora al vaglio del parlamento. Bali è in Indonesia, Phnom Penh e Siem Reap in Cambogia.

L’Australia – come la Svizzera – può perseguire i propri cittadini anche se abusano di minori all’estero. Il nostro Paese, del resto, può processare chiunque si trovi nella Confederazione e venga accusato, fra le altre cose, di atti sessuali con fanciulli commessi all’estero. Per contrastare il turismo pedocriminale e la pornografia infantile, l’Ufficio federale di polizia dispone di un commissariato dedicato e collabora con partner all’estero.

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