Sono passati 48 giorni dal 23 gennaio, giorno in cui è iniziata la quarantena di Wuhan, da dove quest’incubo mondiale del Coronavirus è cominciata. E da domani la provincia dell’Hubei potrebbe riaprirsi, perché i contagi sono diminuiti al punto che persino il Presidente Xi Jinping si è recato in visita trionfale nella città focolaio, per accaparrarsi il merito di una vittoria medica e non certo politica.
Ma le polemiche possiamo lasciarle per dopo. La Cina sarà anche sulla via per uscire da questo inferno, ma per il resto del mondo, per l’Italia da ieri bloccata, siamo appena all’inizio. Ma dalle immagini e dall’esempio della Cina possiamo trarre conforto.
Come questa splendida foto di un operatore sanitario che osserva l’alba su Wuhan insieme a un paziente affetto da Covid-19. Ieri in tutta la Cina ci sono stati appena 19 contagi, di cui solo due fuori dall’Hubei. E si parla ormai di togliere la quarantena che ha bloccato in casa per 48 giorni 50 milioni di persone.
Tanto ci è voluto per far rallentare il virus. La battaglia non è ancora vinta, ma la vita, forse, può lentamente tornare alla normalità. È stato necessario un sacrificio abnorme, e non conosceremo mai fino in fondo quali misure draconiane sono state applicate dal regime cinese, da sempre poco attento al rispetto dei diritti umani. Ma di nuovo, al netto delle giuste e necessarie polemiche che sarà necessario riprendere quando tutto sarà finito, un dato emerge, in maniera eclatante: la quarantena funziona. Ed è l’unico modo per uscirne.
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