Otto caccia trasferiti dalla Russia in Libia. Il ministro dell’Interno del governo di Tripoli, Fathi Bashagha, ha parlato a Bloomberg di informazioni secondo cui almeno sei MiG 29s e due Sukhoi 24s sono arrivati nell’est della Libia dalla base aerea russa di Hmeimim, in Siria. Scortati, ha detto ancora Bashagha, da due caccia Su-35 russi. Non è chiaro se si tratti di velivoli che già appartenevano alle forze al comando del generale Khalifa Haftar o di nuovi ‘arrivi’ per la sua flotta dopo che il capo delle forze aeree dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), Saqr al-Jaroushi, ha minacciato l’avvio “nelle prossime ore” di una “campagna aerea”, la “più vasta nella storia della Libia”, contro obiettivi della Turchia nel Paese.
“Nelle prossime ore assisterete alla più vasta campagna aerea nella storia della Libia – ha minacciato in un comunicato Jaroushi – Tutte le posizioni e gli interessi della Turchia in tutte le città sono obiettivi legittimi per i nostri aerei da guerra e chiediamo ai civili di stare lontani da questi”.
“Le prossime ore saranno molto dolorose”, ha affermato il capo delle forze aeree dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna).
Ieri il portale di notizie Libya Observer ha dato notizia della distruzione da parte delle forze aeree di Tripoli di sette batterie del sistema antiaereo russo Pantsir-S1 consegnati alle forze di Haftar dagli Emirati Arabi Uniti. Il portavoce delle forze di Tripoli, Mohammed Gununu, ha anche confermato la distruzione di mezzi blindati e di altri mezzi militari in bombardamenti aerei a Tarhuna, oltre ad attacchi aerei ad Al Wishka in cui sono stati uccisi combattenti al comando di Haftar e distrutti depositi di munizioni.
Haftar, alla guida dell’Lna, con l’appoggio di Russia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto, punta dall’aprile dello scorso anno alla conquista della capitale. Due giorni fa il governo di Tripoli ha annunciato di aver ripreso il controllo della base aerea di Watiya, considerata strategica per l’ormai indebolita offensiva di Haftar.
Proprio ieri il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ha sostenuto che gli equilibri in Libia siano “cambiati in modo considerevole” dopo che la Turchia ha iniziato a sostenere il governo di Tripoli con la formazione, la cooperazione e l’assistenza in campo militare.