Trump perde sempre più consenso tra i cattolici, anche quelli bianchi

La gestione della pandemia sta penalizzando il miliardario razzista. E poi la distanza tra il presidente e Papa Francesco conta. L'inquilino della Casa Bianca si difende meglio tra gli evangelici

Trump con la Bibbia
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17 Giugno 2020 - 14.21


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Chi ama Papa Francesco non può apprezzare Trump. E questo nonostante molti cattolici americani guardino con favore il partito repubblicano, soprattutto per le sue mette posizioni contro l’aborto.

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Cala tra i cattolici degli Stati Uniti, anche bianchi, il sostegno a Donald Trump per come ha gestito la pandemia da coronavirus.

A marzo, secondo un sondaggio dell’autorevole Pew Research Center, il 53% dei cattolici del paese riteneva che il presidente stesse facendo un “buon” o “eccellente” lavoro nel rispondere all’epidemia, all’inizio di maggio la percentuale è scesa al 43, mentre il 56% ritiene che stia facendo “il giusto” o “poco”.

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La disaffezione è più accentuata tra i cattolici ispanici (da 42% a marzo a 29% a maggio di persone soddisfatte del suo agire) e tra le donne cattoliche.

Ma anche tra i cattolici bianchi – che hanno sostenuto Trump, ancorché meno dei bianchi evangelici – è cresciuta l’insoddisfazione. A marzo il 62% riteneva che l’inquilino della Casa Bianca stesse facendo un “buon” o “eccellente” lavoro nel rispondere all’epidemia (tra gli “white evangelicals” l’81%), a maggio il sostegno è sceso al 55% (75% tra gli evangelici bianchi).

Più in generale, i cattolici bianchi sono meno entusiasti del presidente rispetto agli evangelici bianchi: questi ultimi considerano Trump al 64% “molto” o “abbastanza” religioso (i cattolici si fermano al 44%, il 55% ritiene che egli sia “non abbastanza” o “per niente” religioso) e ritengono al 67% che sia “molto” importante che egli difenda la libertà religiosa (opinione condivisa solo dal 40% dei cattolici bianchi). Diverse tra i due gruppi anche sulle caratteristiche di Trump, con i cattolici bianchi sempre meno calorosi degli evangelici bianchi: Trump è “autocentrato” (83% dei cattolici, 70% degli evangelici), prevenuto (51%, 35%), intelligente (68%, 83%), combatte per quello in cui io credo (66%, 81%), onesto (51%, 69%), onesto (48%, 61%), pacato (37%, 49%).

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Secondo il gesuita Thomas Reese, che ha dedicato a questi dati un’analisi sul Religion News Service, sono tre i motivi di questo iato. Il cattolicesimo, innanzitutto, non predica il “Vangelo della prosperità” in auge in molte “mega-churches” statunitensi guidate da pastori vicini a Trump.

In secondo luogo, sebbene molti cattolici bianchi possano votare partito repubblicano per la sua posizione anti-abortista, questione fatta propria da Trump, i sacerdoti cattolici non danno il proprio esplicito endorsement elettorale ad un candidato.

Infine, “Francesco è visto come un Papa che si oppone alla maggior parte delle posizioni di Trump sul cambiamento climatico, il multilateralismo, la sanità pubblica, il razzismo, gli immigrati, i rifugiati e i poveri”. E mentre i democratici tendono a valutarlo meglio, Jorge Mario Bergoglio gode della opinione positiva anche del 71% dei repubblicani.

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