Trump libero di infettare: la Corte suprema autorizza il comizio a Tulsa

Il miliardario xenofobo rispondeva picche a tutti gli appelli che gli chiedono di annullare o di spostare all'aperto l'iniziativa a Tulsa. Anche il governatore repubblicano chiedeva un passo indietro

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19 Giugno 2020 - 10.33


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Nonostante tutte le richieste, anche dalla parte repubblicana, di sospendere il comizio a Tulsa, Trump è andato dritto per la sua strada e alla fine la Corte suprema gli ha dato ragione. E’ libero di infettare quindi. I giudici hanno autorizzato l’adunata.

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Ecco cosa è successo. Lo ammette ma, salvo sorprese dell’ultima ora, se ne frega: il presidente Usa Donald Trump ha ammesso che alcuni supporter potrebbero prendere il coronavirus in occasione del suo comizio di massa previsto a Tulsa, Oklahoma, sabato.

I media americani stanno dando risalto infatti ad una intervista rilasciata al Wall Street Journal in cui il presidente Usa ha dichiarato che alcune persone potrebbero infettarsi , aggiungendo però si tratta di “una percentuale molto piccola”.

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 L’Oklahoma è uno dei sei Stati che hanno registrato aumenti record di contagi e il comizio si terrà in un palazzetto, il Bank of Oklahoma Center, che può ospitare circa 20.000 persone.

Il dottor Anthony Fauci, componente della task force della Casa Bianca e direttore dell’Istituto nazionale delle malattie infettive, ha sottolineato, come altri esperti, il rischio che possa provocare un forte aumento del numero di contagiati.

Le autorità sanitarie della città hanno chiesto a Trump di cancellare, o almeno di spostare all’aperto, il comizio. Anche il governatore dell’Oklahoma, il repubblicano Kevin Stitt, ha chiesto a Trump di spostare all’aperto il comizio anche per un altro motivo: quasi un milione di persone avrebbe chiesto i biglietti per partecipare all’evento.

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