Nonostante il flop, il comizio di Trump a Tulsa destinato a quelle 19.000 persone (sulle 100.000 previste) è stato uno show che avrà deliziato i fan più razzisti del presidente. Trump infatti non si è risparmiato niente, né le provocazioni contro i manifestanti di Black Lives Matter (“C’è gente cattiva là fuori” ha detto il tycoon), né gli attacchi alla Cina: non solo ha definito il coronavirus “kung flu”, ma – spiegano i media americani – ha anche lanciato la provocazione dal palco: gli Usa, ha infatti affermato, dovrebbero “rallentare” i test per il Covid-19 per evitare così un aumento dei casi. “Ho salvato centinaia di vite umane”, si è vantato il Presidente del Paese con il primato mondiale di morti (120 mila) e di casi (oltre due milioni).
Dichiarazioni che hanno sollevato un polverone, raccontano ancora i media Usa, tanto da costringere la Casa Bianca a intervenire: “Stava chiaramente scherzando per richiamare l’assurda copertura mediatica” della pandemia in corso, ha spiegato alla NBC un alto funzionario.
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