La situazione dell’emergenza Covid-19 in Spagna torna a preoccupare e in due settimane il numero dei casi è triplicato: secondo i dati forniti dal ministero della Sanità ieri infatti ora si registrano 27,93 casi ogni 100mila abitanti, mentre lo scorso 3 luglio erano 8,76. Sono livelli simili a quelli registrati l’11 maggio, quando la Spagna ha cominciato a percorre la fase discendente del curva epidemiologica arrivando il 25 giugno al minimo di 7,74 casi.
Poi la curva ha ripreso a salire, prima lentamente, ma dalla scorsa settimana in modo netto. A provocare l’incremento sono soprattutto i focolai in Catalogna e Arragon, spiega al Pais il portavoce della società spagnola di epidemiologia, Rodríguez Artalejo, che aggiunge anche i Paesi Bassi.
“In queste comunità la situazione è molto preoccupante – avvisa – se non la controlliamo, ed in modo deciso, avremo una situazione molto difficile”. In particolare, in Catalogna, le autorità sanitarie hanno individuato in Catalogna 201 focolai attivi, alcuni collegati con i lavoratori stagionali per la raccolta delle frutta, ma altri provocati dal rilassamento delle misure di distanziamento durante feste familiari, con amici e nei bar ed altri luoghi pubblici.
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