Sono in guerra. Ovviamente. Ma le spese militari hanno drenato risorse che oggi potrebbero salvare,
Gli ospedali di Gerusalemme e Ashdod hanno annunciato di non essere più in grado di accogliere altri pazienti affetti da coronavirus perchè “sovraccarichi”, visto che ai centri medici in tutto il Paese è stato ordinato di prepararsi per diverse centinaia di casi gravi di Covid-19 entro la fine del mese.
Gli annunci del Centro medico Shaare Zedek di Gerusalemme e del Centro medico Assuta di Ashdod sono arrivati dopo che il direttore generale del ministero della Sanità, Chezy Levy, ha ordinato a tutti gli ospedali di sospendere gli interventi chirurgici e di dedicare tutte le loro risorse alla risposta alla pandemia.
“Prevediamo di terminare i prossimi 10 giorni con un aumento di 200-300 pazienti gravi, sottoposti a ventilazione o critici”, ha scritto Levy. “Chiedo di trattare questa situazione come una situazione di emergenza per il sistema sanitario. Gli ospedali devono mettere fine a procedure non essenziali”.
I pazienti che arrivano a Shaare Zedek o Assuata saranno trasferiti altrove.
Secondo il ministero della Sanità, oltre a Shaare Zedek e Assuta, reparti Covid-19 in diversi importanti ospedali in tutto il Paese hanno superato la capacità del 100%: Hadassah Ein Kerem di Gerusalemme (129%) e Hadassah Mount Scopus (100%), Netanya’s Ospedale di Laniado (120%) e Sheba Medical Center di Ramat Gan (109%).
Gerusalemme, la città più grande di Israele, ha i casi di coronavirus più attivi – 5.637 – con oltre 3mila diagnosticati nell’ultima settimana, mentre Ashdod si colloca al terzo posto a livello nazionale, con 1.878. Il ministero ha inoltre affermato oggi che 3.157 membri del personale medico sono attualmente in quarantena a livello nazionale, inclusi 430 medici e 889 infermieri.
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