Pence (scampato alla forca trumpiana) torna a parlare di elezioni irregolari
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Pence (scampato alla forca trumpiana) torna a parlare di elezioni irregolari

Secondo Pence, i fatti del 6 gennaio "hanno deprivato gli americani della possibilità che il Congresso discutesse dell'integrità delle elezioni in America".

Mike Pence
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3 Marzo 2021 - 20.44


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Per la prima volta da quando ha lasciato la Casa Bianca, l’ex vicepresidente Mike Pence ha rotto il silenzio sulle elezioni di novembre, parlando di “significative irregolarità di voto” e di “numerosi esempi di funzionari che non hanno seguito le leggi elettorali statali”, dando di fatto di nuovo ragione a Trump senza però presentare alcuna prova. L’ex vicepresidente cerca quindi di tornare nelle grazie di Trump, dopo la dura rottura tra i due dopo uno dei tanti attacchi isterici di Trump. 
In un articolo pubblicato su Daily Signal, rivista del think tank conservatore Heritage Foundation, Pence, che presiedeva la seduta del Congresso per la ratifica dei risultati elettorali che è stata interrotta dall’attacco dei sostenitori di Donald Trump, non manca di fare riferimento ai fatti del 6 gennaio. Ed afferma che quelle violenze “hanno deprivato gli americani della possibilità che il Congresso discutesse dell’integrità delle elezioni in America”.
Indicato da Trump come la persona che avrebbe potuto bloccare la certificazione dei risultati elettorali, Pence era uno degli obiettivi degli insorti, alcuni dei quali hanno volevano arrestarlo o addirittura impiccarlo per aver ai loro occhi ‘tradito’ il presidente Trump.

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