Lo sconcerto di Von der Leyen: "Al prossimo G20 potrei essere l'unica donna. Parità di genere entro il 2030"

La presidente della Commissione Ue: "11 mln ragazze potrebbero lasciare scuola. Carriera o famiglia? Ho sette figli"

Ursula Von der Leyen
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13 Luglio 2021 - 14.19


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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al G20 delle donne, organizzato a Roma ha ricordato quanto ancora sia lunga la strada per un’effettiva parità di genere:
“Al prossimo vertice del G20 a Roma potrei essere l’unica donna del gruppo. Non potrebbe esserci un promemoria migliore di quanto sia ancora lunga la strada verso la parità di genere”.
“Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno della vostra esperienza. Abbiamo bisogno di Women 20 per aiutare a portare la voce delle donne al tavolo dei decisori” ha aggiunto von der Leyen. 
È iniziato ieri a Roma il Summit del Woman20, l’engagement group del G20 dedicato alla parità di genere, che promuove l’attuazione di politiche dedicate alle donne. L’incontro, che durerà fino a giovedì si discute di lavoro e imprenditorialità femminile, di opportunità offerte dallo sviluppo digitale, di accesso all’istruzione e ai servizi di cura, di presenza paritaria nei luoghi decisionali, ma anche di divario salariale e tecnologico, di contrasto agli stereotipi di genere e alla violenza sulle donne. 
L’incontro è stato organizzato dalla presidente Linda Laura Sabbadini, in vista di ottobre, quando a Roma si riuniranno i capi di Stato e di governo di 19 Paesi più i rappresentanti dell’Unione europea che insieme rappresentano l′85% del Pil mondiale.
Tra le donne presenti al summit c’è anche von der Leyen, che è l’unica donna, insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel a far parte del gruppo del G20.
Il mandato di Merkel però scadrà a Settembre. Von der Leyen allora ha sottolineato come si abbia “bisogno delle migliori idee politiche in modo che sempre più donne, in tutto il mondo, possano ottenere le giuste opportunità e alla fine raggiungere le posizioni di leadership che meritano”.  
La presidente della Commissione ha dichiarato che la pandemia sta portando 
“la crisi peggiore dell’istruzione su scala globale”.
“11 milioni di bambine potrebbero essere costrette all’abbandono scolastico. La Commissione europea aumenterà di un terzo il nostro contributo alla partnership globale per l’istruzione, raggiungeremo 100 milioni di euro l’anno garantiti per 7 anni per arrivare a 14 milioni di bambine in più nelle scuole entro il 2026″ ha commentato von der Leyen. Poi ha toccato anche il tema dell’occupazione femminile.  
“Troppe di noi si sono sentite dire che dovevamo scegliere fra essere una mamma e avere una carriera. Come madre di 7 figli e presidente della Commissione europea scommetto che faremo la differenza.
Dobbiamo promuovere la creazione delle giuste condizioni per tutte le donne per riuscire ad avere un accesso equo nel mercato del lavoro e crescere i nostri bambini” ha osservato. Von der Leyen ha sottolineato come l’Ue abbia appena concordato di “colmare il gap dell’uguaglianza di genere del 50% entro il 2030”.
“Per raggiungere questo obiettivo le donne hanno bisogno di supporto, pagamenti di congedi parentali per le mamme e i papà, assistenza migliore all’infanzia, consolidare l’assistenza agli anziani, queste politiche richiedono un cambiamento culturale e risorse adeguate” ha spiegato.
“In Europa finanziamo alcune di queste riforme attraverso il nostro piano di ripresa ‘Next generation Ue’, ora è arrivato il momento di portare questi temi al G20” ha aggiunto. 
Al summit del Women20 è intervenuta anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Portare la questione delle donne e dell’eguaglianza di genere nell’agenda politica internazionale è un obiettivo ambizioso che deve coinvolgere gli sforzi delle istituzioni, della politica e della società civile – ha dichiarato – sono ancora troppi i pregiudizi culturali e le barriere materiali e psicologiche che impediscono a tante donne di esprimere i loro talenti e di vedere riconosciuti i propri meriti”.
Casellati ha affermato che “i dati raccolti dall’Ocse nelle principali economie del pianeta dimostrano che c’è ancora molto da fare per raggiungere la piena parità di genere”. “Nelle opportunità di lavoro e di impresa, nel godimento dei diritti fondamentali purtroppo le disparità permangono. Nelle istituzioni l’accesso delle donne alle cariche pubbliche è ancora lontano dal raggiungimento di un’equa rappresentanza di genere” ha aggiunto. E secondo la presidente del Senato la pandemia “ha aggravato la posizione delle donne, le quali hanno visto comprimersi ulteriormente i loro spazi e le loro opportunità. Hanno sostenuto il peso maggiore dello sconvolgimento della vita familiare, lavorativa e di relazione che l’emergenza covid ha determinato un po’ ovunque nel mondo. Le donne sono state anche in prima linea ad affrontare questa sfida se si pensa che rappresentano circa i due terzi dei lavoratori nel settore della salute, circa il 90% di chi opera nel settore dell’assistenza alle persone”.
“Oggi che abbiamo strumenti scientifici e sanitari per combattere questo virus devastante – ha ricordato – abbiamo l’opportunità di dare slancio alla ripresa economica e sociale del Paese, ma dobbiamo farlo includendo la prospettiva di genere” ha ricordato. 
Secondo Casellati è necessario rafforzare l’idea che “crescita, sviluppo sostenibile e parità di genere siano elementi indissolubili e che l’agenda femminile non sia una sfera riservata o che riguardi solo una categoria di persone da tutelare, ma che sia un elemento trasversale a tutte le politiche”.
Il lavoro che il vertice porta avanti “rappresenta un contributo fondamentale con l’individuazione delle tre priorità strategiche: lavoro, imprenditorialità femminile e digitale”. Casellati ha sottolineato che in 18 Paesi del G20 “le donne continuano a essere pagate almeno il 15% in meno degli uomini – ha ricordato la presidente del Senato – e solo il 55% delle donne è coinvolto nel mercato del lavoro rispetto al 71% degli uomini”. Secondo la presidente del Senato le donne “sono scarsamente rappresentate agli alti livelli delle industrie tecnologiche e hanno mediamente minori possibilità di accesso per acquisire competenze digitali avanzate”.
Casellati ha parlato anche del tema della violenza contro le donne, che ”è una piaga globale che colpisce una donna su tre nel mondo – ha evidenziato – può essere fisica, economica, lavorativa, digitale, sessuale e psicologica. Un fenomeno inaccettabile che nel periodo della pandemia si è acuito, non bastano provvedimenti normativi per estirpare la violenza di genere, il sessismo e la discriminazione, c’è bisogno di una svolta culturale e di politiche attive che rovescino stereotipi che cambino la percezione della donna e dei rapporti fra i sessi”. Secondo la presidente “anche i parlamenti possono dare un apporto decisivo, per questo in Senato abbiamo istituito la Commissione d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere per monitorare e tenere alta l’attenzione sul fenomeno”. Casellati ha infine toccato il tema dell’ambiente, su cui si vuole fortemente concentrare la presidenza italiana del G20. “Le donne subiscono in molti Paesi del mondo le conseguenze negative dei cambiamenti climatici che colpiscono i loro diritti e la loro salute. Le donne possono trovare nell’economia verde e blu nuove opportunità di lavoro e integrazione sociale, risulta quindi di grande interesse promuovere un approccio di genere anche nella definizione di politiche attive per lo sviluppo sostenibile” ha spiegato. 
“La pandemia non ha creato le diseguaglianze di genere, sociali, territoriali e generazionali, ma le ha amplificate. Le donne non sono una minoranza semplicemente da includere sono persone capaci di portare, attraverso la loro esperienza, quella energia necessaria per attivare il sistema”. Anche Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e famiglia, ha partecipato al Women20, sottolineando anch’essa l’importanza dell’educazione delle donne e della loro leadership in ambito politico. “L’educazione alla cittadinanza del futuro- ha continuato- esige la matematica, il digitale, le materie stem, come competenze fondamentali a partire dai primissimi anni di vita. Oggi la transizione ecologica e digitale potrà essere interpretata in un’ottica inclusiva se saprà essere governata dal sentimento, dalla visione, dall’intelligenza delle donne, questo richiede processi di formazione delle competenze, dall’ambito imprenditoriale a quello lavorativo, al tema delle giovani generazioni” ha dichiarato Bonetti. Per quanto riguarda la leadership femminile Bonetti ha dichiarato: “Il potere è la possibilità di agire, una leadership femminile oggi è pronta, non nella dimensione di una competizione contro qualcuno, ma con tutti diretta a dare seguito a una governance diversa. Oggi è il tempo per noi di aprire una strada per le nostre figlie e di liberare uno spazio perchè le nostre figlie aprano una strada dopo di noi”.

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