Covid: l'Europa i 60 milioni di casi, verso la terza dose di vaccino
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Covid: l'Europa i 60 milioni di casi, verso la terza dose di vaccino

Il drammatico bilancio vede anche oltre 1,2 milioni di morti. Il dato è dell'ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della Sanità

Terza dose in Europa
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2 Agosto 2021 - 19.59


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Dobbiamo tenere duro esattamente in questo momento, quello della maggiore spinta della quarta ondata.

La variante Delta non arresta la sua corsa ai contagi e porta l’Europa a infrangere un nuovo record:

sono ormai oltre 60 milioni le infezioni da coronavirus registrate nel continente che ormai registra un drammatico bilancio di oltre 1,2 milioni di morti.

Il dato è dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che avverte: “La fine della pandemia non è ancora all’orizzonte”.

E questi numeri non fanno altro che alimentare ancora di più il dibattito sulla terza dose, la somministrazione aggiuntiva di vaccino contro il Covid che Pfizer promette, “ha effetti neutralizzanti della variante Delta”.

Dopo che Israele ha fatto da apripista nel mondo, somministrando da domenica la terza dose agli over 60 con già migliaia di prenotazioni, Berlino ha annunciato che proporrà da settembre il richiamo aggiuntivo ai suoi cittadini più fragili, mentre anche Londra studia un piano per proporlo, sempre dal mese prossimo, ai più vulnerabili.

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Intanto, procedono le campagne di immunizzazione, e ad oggi “il 60% degli adulti nell’Ue è completamente vaccinato”, ha detto la presidente Ue, Ursula von der Leyen, invitando comunque a “restare vigili”.

Oltre ai 60 milioni di contagi, “purtroppo finora in Europa ci sono stati più di 1,2 milioni di morti”, ha detto Dorit Nitzan, direttore regionale per le emergenze dell’Oms, sottolineando che bisogna “urgentemente vaccinare tutti i gruppi prioritari”, che in alcuni Paesi registrano una copertura “ancora bassa”.

Ma ora il dibattito dei governi e delle autorità sanitarie europee si concentra sulla terza dose.

In Germania, il ministero della Salute ha ufficialmente annunciato che offrirà agli anziani e alle persone a rischio il nuovo richiamo a partire da settembre. Berlino ha infatti espresso preoccupazioni su “una ridotta o rapidamente indebolita risposta immunitaria” all’interno di alcuni gruppi.

Il nuovo richiamo, con Pfizer o Moderna, sarà offerto anche a chi ha già ricevuto due dosi di Astrazeneca o la singola di Johnson&Johnson. Oltre al via libera alla terza dose per i gruppi “a rischio”, i ministri della Salute dei 16 Laender hanno deciso di offrire le dosi ai ragazzi dai 12 ai 17 anni.

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E nel Regno Unito, mentre continuano a calare i contagi – oggi meno di 22 mila – il governo di Boris Johnson si prepara a un piano per la somministrazione della terza dose che sarebbe riservata per ora, secondo i media, alle “persone più vulnerabili” come anziani, malati cronici, soggetti a rischio d’infezione respiratoria, a partire da settembre.

Un portavoce del ministero della Sanità ha confermato che Londra si sta “preparando a un piano di richiami” vaccinali, ma i dettagli di una decisione finale saranno resi pubblici “a tempo debito”, anche sulla base di studi ad hoc tuttora in corso.

Anche fuori dall’Europa, la Delta registra nuovi record: in 24 ore, l’Iran ha rilevato oltre 37 mila contagi, il dato più alto di sempre.

Nella giornata sono morte 411 persone, il record degli ultimi tre mesi.

Di fronte a numeri come questi, il vaccino resta la migliore speranza del mondo di arrestare l’avanzata della contagiosa variante.

Ma le campagne di immunizzazione sono minacciate dalle controffensive dei no-vax, a colpi di manifestazioni e fake news su internet. E per combattere le campagne di falsità online, Emmanuel Macron ha proposto ai francesi su Instagram e Tik Tok di rispondere direttamente ai loro dubbi.

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“So che molti di voi ancora si interrogano, hanno paura, in molti ascoltano false informazioni, a volte delle sciocchezze, così ho deciso di rispondere direttamente alle vostre domande”, ha detto il presidente francese in un video, ricordando che la vaccinazione è “l’unica arma” per sconfiggere il virus.

E anche Biden, seguendo l’esempio di Elvis Presley testimonial della campagna antipolio negli anni ’50, ha deciso di ingaggiare un esercito di influencer per convincere gli americani a vaccinarsi.

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