Immunodepressa non esce di casa da 800 giorni a causa del Covid: la storia di Juliet Coffer

La storia dell'inglese Juliet Coffer, malata di sarcoidosi che teme la rimozione delle restanti restrizioni anti-Covid in Gran Bretagna. "Ho paura di non uscirne viva", dice nel timore di entrare in contatto con un positivo

Immunodepressa non esce di casa da 800 giorni a causa del Covid: la storia di Juliet Coffer
Juliet Coffer
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21 Febbraio 2022 - 14.28


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Una storia che può far comprendere quanto sia ancora più difficile la gestione della pandemia per chi è immunodepresso. Lei non esce di casa da oltre 800 giorni per colpa del Covid a causa di una malattia autoimmune chiamata sarcoidosi, che la costringe a fare affidamento sull’ossigeno in ogni momento della giornata. È la storia dell’inglese Juliet Coffer e di suo marito, raccontata dalla televisione britannica Itv: la coppia è in isolamento dal novembre 2019, prima del lockdown, in quanto ai tempi la donna aveva deciso di rimanere a casa alcuni mesi dopo essere stata colpita da una serie di infezioni all’apparato respiratorio.

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Soggetto clinicamente vulnerabile, la paziente confessa che la rimozione delle restanti restrizioni anti-coronavirus da parte del governo di Boris Johnson le fanno temere conseguenze per il proprio stato di salute. “Ho paura di non uscirne viva”, dice nel timore di entrare inconsapevolmente in contatto con un positivo al virus. Itv riporta che Juliet ha ricevuto il vaccino ma, essendo un soggetto fragile, esso ha avuto scarsa efficacia. Nel caso in cui la donna contraesse il Covid, la probabilità di andare incontro al decesso sarebbero molto alte: la sarcoidosi, infatti, è una malattia infiammatoria rara che causa la formazione di piccoli noduli rossi e gonfi, chiamati granulomi. I granulomi possono svilupparsi in ogni organo del corpo ma colpiscono più frequentemente la pelle, i linfonodi e soprattutto nei polmoni.

In queste settimane, il premier britannico Boris Johnson ha annunciato di puntare a eliminare ogni rimanente restrizione anti-Covid vigente in Inghilterra, incluso l’obbligo legale all’isolamento in caso di test positivo. Un annuncio che ha preoccupato Juliet: “Mi sono venute le lacrime agli occhi. Era come se qualcuno avesse ucciso la speranza di avere un futuro, di avere un futuro fuori da qui”, ha detto a Itv. La donna ha aggiunto: “Non c’è davvero alcun rispetto per le persone clinicamente fragili e per come possiamo vivere le nostre vite… È distruttivo per l’anima”.

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