Vocano gli stracci e siamo arrivati allo strappo dello strappo dello strappo.
Mentre Luigi Di Maio è andato al Quirinale per informare il Capo dello Stato della scissione imminente nel Movimento 5 stelle e assicurare il sostegno fermo all’esecutivo i parlamentari che aderiranno al suo gruppo si raccolgono per dirigersi all’hotel dove il ministro degli Esteri terrà una conferenza stampa.
La delegazione parte dal Senato e dalla Camera ma – questo il `refrain´ – arriveranno poi anche altri. Abbandonano, tra gli altri, diversi parlamentari liguri, proprio nella regione di Grillo. E nell’elenco ci sono viceministri, sottosegretari e presidenti di Commissione. «Ora partirà un terremoto per riequilibrare le forze nei posti di commissione e di governo», il tam tam nel Movimento anche se Draghi ha fatto sapere che non c’è ipotesi di rimpasto. Ma l’ennesima scissione è vissuta male da molti parlamentari. Una deputata si è messa a piangere: «È la fine di un sogno», si dispera.
Rabbia tra i contiani ma c’è anche chi festeggia, nelle stanze dei gruppi, con lo champagne: «Finalmente Di Maio ci lascia. È un traditore», sibila un senatore. Dietro le quinte si fanno anche i conti legati alla separazione, considerato che nelle casse M5s verranno a mancare i versamenti da chi esce dal gruppo.
«Da tempo in tanti non pagavano più», osserva un fedelissimo dell’ex premier. Conte aspetta la conferenza stampa di Di Maio prima di commentare, ma ha voluto smentire ogni ipotesi di abbandono dall’esecutivo. Intanto in serata è prevista una riunione di dimaiani.
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