Nato, a Madrid il vertice più importante del secolo: si riscrive il futuro dell'Alleanza

Intanto la Cina va all'attacco: la Nato, "come prodotto della Guerra Fredda e della più grande alleanza militare del mondo, ha aderito a concetti di sicurezza obsoleti ed è diventata da tempo uno strumento per i singoli Paesi per mantenere l'egemonia".

Nato, a Madrid il vertice più importante del secolo: si riscrive il futuro dell'Alleanza
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28 Giugno 2022 - 14.39


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Madrid ospita il vertice Nato più importante dalla fine della Guerra Fredda, il vertice si pone come obiettivo quello di rafforzare la difesa sui confini est dell’Alleanza.

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A dare la linea di quella che sarà l’Alleanza del futuro, nel pieno della crisi in corso a causa  della guerra di Mosca contro l’Ucraina, è stato ieri il segretario generale Jens Stoltenberg, che ha messo nero su bianco l’entità dell’improrogabile rafforzamento del fianco orientale, in subbuglio dopo l’invasione dell’Ucraina decisa da Mosca: ben 300mila unità per le forze d’intervento rapido a disposizione del comando supremo (nome in codice: Saceur).

Ovvero un aumento di sette volte rispetto allo stato attuale. Ma a contare non sono solo i numeri, bensì la modifica dell’intera postura di difesa e deterrenza. Cioè come la Nato intende usare uomini e mezzi per garantire la sicurezza degli alleati.

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La chiave di volta, spiegano fonti alleate, è il “nuovo modulo”. L’inquadramento infatti avverrà su tutti e cinque i domini (terra, aria, mare, spazio e cyber) e sarà all’insegna della “flessibilità”. Perché lo Strategic Concept duri nel tempo – il documento-bussola a cadenza decennale secondo per importanza solo al Trattato di Washington, la Magna Carta dell’Alleanza – non deve diventare una camicia di forza, ma adattarsi alla bisogna.

Ecco perché, nonostante le pressioni eccezionali dei Paesi dell’est, Polonia e Baltici in testa, la Nato ha deciso di non optare per ‘boots on the ground’ permanenti a vigilare sui confini orientali. I battaglioni saranno portati sì al livello di brigata (circa 5mila uomini) ma gli effettivi in più, in maggioranza, non saranno dislocati nei vari Paesi, bensì roteranno – per contenere i costi e per essere più “reattivi” sul lungo periodo.

E per la Nato del futuro servono “nuovi investimenti”. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg è stato di una chiarezza cristallina e al summit di Madrid la questione delle spese militari sarà di grande importanza. Intanto il bilancio della Nato dovrebbe quasi raddoppiare. Poi c’è la questione delle promesse dei singoli alleati per quanto riguarda i propri budget della difesa: stanno aumentando ma, come ha sottolineato Stoltenberg, il 2% del Pil deve essere visto sempre più come “un punto di partenza” e non come un “punto di arrivo”.

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Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, è deciso a cogliere l’occasione delle tensioni innescate dall’attacco militare russo in Ucraina per sollecitare un rilancio delle spese del Regno Unito per le forze armate fino al 2,5% entro il 2028: lo riportano i media citando un suo intervento oggi a un forum del Royal United Services Institute, think tank vicino al complesso militar-industriale. Wallace risulta aver scritto anche una lettera “riservata” a Boris Johnson in cui sollecita il premier a chiedere il medesimo impegno a tutti i leader dei Paesi Nato nel vertice dell’alleanza che sta per iniziare a Madrid

Intanto la Cina va all’attacco: secondo Pechino, la Nato, “come prodotto della Guerra Fredda e della più grande alleanza militare del mondo, ha aderito a lungo a concetti di sicurezza obsoleti ed è diventata da tempo uno strumento per i singoli Paesi per mantenere l’egemonia”. E’ il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, alla vigilia del summit di Madrid. “Il cosiddetto nuovo documento strategico della Nato non è altro che ‘vecchio vino in bottiglia nuova’. In sostanza non cambia la mentalità della Guerra Fredda di creare nemici immaginari e impegnarsi in scontri sul campo”.

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