Draghi cade, i commenti della stampa putiniana: "Un russofobo di meno"
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Draghi cade, i commenti della stampa putiniana: "Un russofobo di meno"

La Tass: "Chiaro che l'uscita di scena di uno dei più affidabili alleati Usa in Europa indebolisce l'asse anti-russo"

Draghi cade, i commenti della stampa putiniana: "Un russofobo di meno"
Draghi e Putin
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22 Luglio 2022 - 10.23


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Draghi non era amato dalla Russia putiniana. I media russi danno oggi ulteriore spazio e riflessioni sulle dimissioni di Mario Draghi, ricordandone tutti la posizione «fortemente anti-russa». L’agenzia Tass, a firma della corrispondente a Roma, pubblica un pezzo che si chiede nel titolo: «C’è vita dopo Draghi? Le conseguenze della crisi per l’Italia». 

«Draghi gode di autorità indiscussa negli Usa e nell’Ue», sottolinea l’articolo, «nella questione della crisi ucraina ha preso una delle posizioni più dure nei confronti della Federazione russa». «I rappresentanti della crisi ora sono impegnati in accuse reciproche e nella ricerca di responsabili», riassume l’agenzia, elencando scissioni di partito (M5S) alleanze saltate (M5S e Pd) e fuoriuscite illustri (Gelmini, Brunetta, Carfagna da Forza Italia). 

Tass vede in Giorgia Meloni la «possibile prima donna premier», ma avverte allo stesso tempo che «l’esito delle prossime elezioni, come le ultime, potrebbe essere ambiguo e le forze politiche potrebbero dovere ancora una volta stringere alleanze, che ora escludono categoricamente». «Il conflitto ucraino», spiega Tass, «è legato solo marginalmente alla crisi attuale, ma è diventato una leva di ricatto (poco efficace) a favore di Draghi. Alcuni esponenti della classe politica hanno affermato che Mosca brinda alle dimissioni di Draghi, perché è chiaro che l’uscita di scena di uno dei più affidabili alleati Usa in Europa indebolisce l’asse anti-russo». 

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 «Lega» e M5S” ricorda agenzia, «hanno manifestato il loro disaccordo con la linea di Draghi di fornire supporto militare a Kiev. Hanno parlato della necessità di costruire iniziative diplomatiche per risolvere il conflitto. Ma la maggior parte degli analisti italiani concorda sul fatto che la linea di Roma sia riguardo all’Ucraina, che alla Russia non cambierà sostanzialmente, poiché l’Italia sarà costretta a continuare a obbedire alla disciplina del blocco. L’impegno nei confronti dell’Ue e della Nato è una formula indiscutibile per qualsiasi partito politico al potere» in Italia”, conclude Tass. Sul suo sito internet, l’emittente RenTv titola, invece, «L’Italia vede la seconda fuga del premier Draghi come un tradimento» e nel sottotitolo definisce il nostro Paese «il centro della crisi politica in Europa».

 Per RenTv i media italiani vedono nelle dimissioni del presidente del Consiglio «una fuga da una nave che affonda». «Proprio lui è stato uno dei principali sostenitori delle sanzioni contro la Russia, i cui risultati stanno ormai colpendo il portafoglio di ogni italiano», sottolinea la testata, secondo la quale ormai manifestare contro il governo nel nostro Paese «è come bere una tazza di cappuccino mattutino». «I tassisti lanciano fumogeni, i contadini protestano, manifestano gli oppositori dell’invio di armi all’Ucraina». 

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«L’Italia», prosegue RenTV, «è diventata un campo di sperimentazione per i politici e un modello di come non governare un Paese. Il principio del cambio di potere è qui preso troppo alla lettera: in 10 anni il Paese ha avuto sei primi ministri». «E gli italiani percepiscono il ritiro di Draghi come un tradimento: ha governato per un anno e mezzo e poi fine `bella ciao´», ironizza il canale tv. «Il fatto che Mario non fosse così «super» è diventato chiaro quando il debito pubblico dell’Italia si è impennato», prosegue RenTv, «un italiano su 20 ha dichiarato l’impossibilità di pagare le tasse; il costo delle bollette ha colpito così tanto il bilancio familiare che gli abitanti di Roma sono già alla ricerca di un’alternativa e si lavano nelle fontane». 

TsargradTV, tv dell’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev, sostenitore delle milizie filo-russe in Donbass, parla di «un russofobo in meno» sulla scena internazionale. «Il funzionario europeo, che si è distinto per la sua posizione ostile nei confronti dei russi, si è dimesso», si legge sul sito dell’emittente.

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«L’Europa è ancora fiduciosa che le sanzioni possano fermare la Russia e quindi è esposta a subire un impatto devastante sulla propria economia. I cittadini europei non capiscono perché i prezzi nei negozi stanno aumentando, come anche il carburante, e perché le autorità di Kiev non fanno compromessi per sedersi al tavolo dei negoziati con il Cremlino», sostiene l’emittente ortodossa. 

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