Quella tra Mosca e Occidente è una crisi irreversibile? La risposta del direttore per la sicurezza energetica russa
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Quella tra Mosca e Occidente è una crisi irreversibile? La risposta del direttore per la sicurezza energetica russa

Il Sole 24 Ore pone oggi la domanda a Konstantin Simonov, direttore del Fondo nazionale russo per la sicurezza energetica

Quella tra Mosca e Occidente è una crisi irreversibile? La risposta del direttore per la sicurezza energetica russa
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19 Ottobre 2022 - 11.45


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Konstantin Simonov, direttore del Fondo nazionale russo per la sicurezza energetica, afferma che “la situazione è molto seria: i politici europei danno già per preso la decisione che la Russia non fornirà mai più energia all’Europa. Penso che la vera domanda non sia come passare l’inverno, ma chiedersi se c’è la possibilità di mantenere un legame: sia l’Europa che la Russia stanno facendo un errore.

In Europa molti sono sicuri che le sanzioni assesteranno un colpo mortale all’economia russa, che crollerà assieme al regime di Putin. E in Russia c’è chi crede che l’Europa non sopravviverà all’inverno, si disgregherà. Ma io faccio fatica a capire come questo possa avvenire”. Per Simonov “Ci stiamo danneggiando a vicenda. Le sanzioni europee hanno un impatto sull’economia russa, è stupido negarlo. Ma a Mosca non fanno la fame perché mancano i prodotti europei. Così come l’Europa ha grandi riserve. Le conseguenze per la Russia saranno serie, e aumenteranno. Ma lo stesso sarà per l’Europa. Chi vince, in questa situazione? Tutti gli altri giocatori. Gli Stati Uniti, che cercano di cacciarci dal mercato europeo da 50 anni, per prendere il nostro posto. Che cosa significa questo cambio per l’Europa in costi aggiuntivi?”.

Simonov continua a parlare di gas. “Lo scorso anno abbiamo fornito all’Europa 150 miliardi di metri cubi. Via gasdotti. Ora non possiamo prendere questi tubi e voltarli verso la Cina, questo lo capisce chiunque abbia buon senso. Ma anche l’Europa non troverà questi 150 miliardi di metri cubi altrove sul mercato: semplicemente, fisicamente, non ci sono (…). A me sembra che Russia e Unione Europea siano come due pugili che si prendono a pugni per il divertimento di Stati Uniti e Cina, che in questa situazione ci guadagnano (…). Una soluzione non la troviamo minacciandoci a vicenda e approfondendo le distanze”.

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