Il fantoccio di Putin alterna faccia feroce a faccia distesa.
Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha affermato che il Paese si «prepara alla guerra» da 25 anni, anche se ha escluso che sia in corso una mobilitazione come quella decretata nella vicina Russia o che abbia intenzione di prendere l’iniziativa. «Se non vogliono combattere contro di noi, non ci sarà guerra», ha detto, sottolineando che le forze bielorusse agiranno solo in risposta a potenziali minacce.
«Che altro potremmo fare?», ha detto Lukashenko, citato dall’agenzia di stampa bielorussa Belta. «Fatemi un esempio di una sola persona che sia stata convocata in un ufficio di arruolamento, ha ricevuto un fucile ed è stata inviata a un reparto dell’esercito», ha chiesto il presidente bielorusso.
Il dispiegamento militare congiunto tra le forze bielorusse e russe ha alimentato i dubbi sul possibile coinvolgimento del regime di Lukashenko nella guerra lanciata in Ucraina dal suo principale alleato Putin.