In Iran la repressione feroce del regime teocratico non si ferma. Un tassista di 23 anni è morto dopo l’arresto in Iran: la famiglia ha riesumato il corpo e denunciato segni scioccanti di tortura: lo riporta Bbc Persian. H
Hamed Salahshoor è stato arrestato vicino a Izeh il 26 novembre. Quattro giorni dopo le forze di sicurezza hanno detto a suo padre che era morto e gli hanno fatto dichiarare che aveva avuto un infarto. Ma, ha affermato la famiglia, «la sua faccia era fracassata. Il suo naso, la mascella e il mento erano rotti. Il suo busto dal collo all’ombelico e sopra i suoi reni era stato ricucito». Le autorità iraniane non hanno commentato le accuse.
I cugini di Hamed Salahshoor hanno affermato che il giovane aveva preso parte alle proteste per Mahsa Amin ma le forze di sicurezza non hanno spiegato i motivi dell’arresto. «Poche ore prima del suo arresto, Hamed ha ricevuto la buona notizia di aver ottenuto un lavoro presso il ministero del petrolio», ha detto alla Bbc Persian una fonte vicina alla famiglia. Ha poi chiamato sua madre e le ha detto che aveva «finalmente trovato un buon lavoro», ha aggiunto la fonte.
Salahshoor aveva poi preso dei passeggeri sul suo taxi nella città meridionale di Isfahan per portarli verso Izeh. Ma non è mai tornato a casa perché il suo taxi è stato fermato a un posto di blocco vicino a Izeh ed è stato preso in custodia.