Alla fine la ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht si è dimessa: ecco perché
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Alla fine la ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht si è dimessa: ecco perché

Già responsabile della Giustizia nella Grosse Koalition guidata da Angela Merkel, Lambrecht non è mai entrata veramente nel ruolo

Alla fine la ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht si è dimessa: ecco perché
Christine Lambrecht
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16 Gennaio 2023 - 10.42


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La ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht, della Spd, al centro di polemiche da settimane, ha rassegnato le dimissioni. Lo riferisce l’agenzia di stampa Dpa.

Le dimissioni della ministra, da tempo al centro di polemiche, erano nell’aria da giorni. Lambrecht era stata criticata in particolare per il suo messaggio di fine anno con riferimenti alla «guerra in piena Europa», mentre alle spalle venivano fatti esplodere fuochi d’artificio. Il video, pubblicato sul suo account Instagram, era stato bollato come inopportuno da moltissimi utenti e dall’opposizione, con la deputata della Cdu, Serap Guler, che aveva sottolineato come «ogni minuto in più in cui il cancelliere la tiene al governo danneggia ulteriormente la reputazione internazionale del Paese».

Come ha scritto sul Corriere alcuni giorni fa Paolo Valentino “Cinquantasette anni, già responsabile della Giustizia nella Grosse Koalition guidata da Angela Merkel, Lambrecht non è mai entrata veramente nel ruolo, dando l’impressione di essere capitata alla Difesa per caso. Eppure, rispetto ai suoi molti predecessori che avevano dovuto accontentarsi di bilanci militari sempre più magri, Lambrecht ha avuto un’opportunità inattesa: la Zeitwende, la svolta epocale annunciata da Scholz dopo l’inizio dell’aggressione russa con lo stanziamento di 100 miliardi di euro per il riarmo della Germania. Poteva essere la sua occasione per avviare la modernizzazione della Bundeswehr. E qualche passo in avanti in verità lo ha fatto, per esempio con la decisione di acquistare 35 caccia F-35 e 60 elicotteri da trasporto Chinook CH-47F”.

Le sue dimissioni creano qualche fastidio al cancelliere Scholz, che dovrà cercarsi alla svelta un successore, possibilmente un’altra donna nella situazione delicata e drammatica creata dalla guerra in Ucraina.

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