Ucraina, Zuppi dice che la Ue deve fare più per la pace (e poi attacca i razzisti)
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Ucraina, Zuppi dice che la Ue deve fare più per la pace (e poi attacca i razzisti)

Il cardinale di Bologna e presidente della Cei Matteo Maria Zuppi nella messa celebrata a Rimini in apertura del 44/o Meeting di CL per l'amicizia fra i popoli

Ucraina, Zuppi dice che la Ue deve fare più per la pace (e poi attacca i razzisti)
Matteo Zuppi
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20 Agosto 2023 - 13.17


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No al razzismo e sì alla pace: “Tutti quanti vogliono la pace, perché la guerra è terribile. Le ragioni degli uni e degli altri, invece, portano purtroppo a punti di vista molto diversi. Queste diversità non devono far perdere a noi la chiarezza della responsabilità, dell’aggressore e dell’aggredito. Dobbiamo credere che ci sia un modo per arrivare a una pace giusta e sicura non con le armi ma con il dialogo. Questo non è mai una sconfitta e richiede garanzie e responsabilità da parte di tutti».

Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, intervistato da ilsussidiario.net. 

«L’incarico della missione voluta da papa Francesco è aiutare tutto quello che può aiutare la pace, umanizzare un’esperienza che uccide l’uomo. Anche il ritorno di un solo bambino ucraino nella sua casa è un modo per affermare la pace e sconfiggere la logica della violenza» ha aggiunto. «Ho speranza. Lo sappiamo: l’ottimismo è credere che andrà tutto bene. La speranza è consapevolezza delle difficoltà che ci sono e affrontarle, lottare credendo che alla fine la pace deve vincere» dice ancora Zuppi.

A proposito dell’Ue, Zuppi ha detto: «Fa troppo poco, dovrebbe fare molto di più. Deve cercare in tutti i modi di aiutare iniziative per la pace, seguendo l’invito di papa Francesco a una pace creativa»

Il razzismo 

«Quanto c’è bisogno di un mondo che diventa amico, e anche in cui ognuno può essere amico, costruendo comunione per l’intera famiglia umana!». Lo ha detto il cardinale di Bologna e presidente della Cei Matteo Maria Zuppi nella messa celebrata a Rimini in apertura del 44/o Meeting di CL per l’amicizia fra i popoli.

«Certo – ha proseguito nella sua omelia -, il sogno di un’amicizia di tutti i popoli, e lo sappiamo, si scontra con la tentazione di restare ripiegati su se stessi, o peggio di cercare sicurezza alzando nuove frontiere, con antagonismi e polarizzazioni che perdono l’insieme: è sempre pericoloso, perché vuol dire anche non capire e non aiutare a trovare le soluzioni».

«Con dei pregiudizi, che dànno sicurezza però – ha sottolineato Zuppi -, resistenti e amplificati dal digitale, con razzismi e intolleranze mai innocui e inerti, perché sappiamo quanto avvelenano e armano menti, cuori e mani. E non si può dire che non lo sapevamo». «L’aria è inquinata da tante epidemie d’inimicizia, come vi ha scritto con tanta intelligenza papa Francesco, l’epidemia d’inimicizia – ha osservato -. Poi quando uno è un po’ intossicato non se ne rende più conto, peggio, perché vuol dire che non ci sono più i sensori. È come quando l’aria diventa tutta elettrica: tu non te ne accorgi poi basta una scintilla perché scoppi tutto».

«Il nostro impegno di cristiani, figli di un Dio amico degli uomini, è perché cresca il senso dell’appartenenza ad una famiglia, ma anche all’unica famiglia umana», ha aggiunto Zuppi

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