Un tribunale installato dalla Russia nella regione orientale di Donetsk, in Ucraina, ha incarcerato due soldati ucraini per 29 anni ciascuno, ha detto mercoledì il comitato investigativo russo, dopo averli accusati di aver ucciso tre civili.
Mosca ha ripetutamente condannato i soldati ucraini catturati a lunghe pene detentive, in procedimenti giudiziari che Kiev non riconosce sul territorio occupato dai russi.
Il comitato investigativo russo ha identificato i due soldati come “Ivan Bochkarev” e “Dmitry Kanuper” e ha affermato che appartenevano al reggimento ucraino Azov, un ramo dell’esercito ucraino considerato “estremista” in Russia.
Si dice che i due “hanno sparato contro un’auto con due civili disarmati usando armi da fuoco automatiche, a seguito delle quali gli uomini a bordo dell’auto sono morti sul colpo per le ferite riportate”.
Gli uomini poi “hanno sparato ad altri due civili disarmati” per strada, uccidendone uno mentre l’altro è riuscito a scappare, ha detto il comitato.
Entrambi i soldati hanno combattuto nella città ucraina di Mariupol, che è stata catturata dalle forze russe lo scorso maggio dopo un devastante assedio durato tre mesi che ha lasciato la città in rovina.
Separatamente, il comitato ha affermato in precedenza che un altro soldato dell’Azov è stato condannato in contumacia a 24 anni di carcere per “aver bombardato un punto di distribuzione di aiuti umanitari”.
La Russia ora rivendica come propria la regione orientale di Donetsk in Ucraina, insieme alle regioni di Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, che ha affermato di annettere dopo una cerimonia formale lo scorso settembre.
