Il generale Mark Milley lascia l'incarico e definisce Trump un 'aspirante dittatore'
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Il generale Mark Milley lascia l'incarico e definisce Trump un 'aspirante dittatore'

Il generale americano Mark Milley ha lasciato il suo incarico dopo quattro anni, dicendo ai soldati in un discorso ufficiale di aver giurato sulla Costituzione e non a un «aspirante dittatore».

Il generale Mark Milley lascia l'incarico e definisce Trump un 'aspirante dittatore'
Il generale Mark Milley e Trump
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30 Settembre 2023 - 00.00


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Il generale americano Mark Milley ha lasciato il suo incarico dopo quattro anni, dicendo ai soldati in un discorso ufficiale di aver giurato sulla Costituzione e non a un «aspirante dittatore». Il riferimento era diretto all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che lo ha accusato di «tradimento» e di essere colluso con la Cina. Il tycoon aveva commentato così le rivelazioni del generale che aveva raccontato di una telefonata ricevuta da Pechino nelle ore drammatiche dell’assalto al Congresso, il 6 genaio 2021, e di aver rassicurato i cinesi che gli Stati Uniti «non erano sotto attacco». 

 Trump aveva suggerito l’ipotesi che Milley dovesse essere giustiziato per quello che era stato definito un reato da meritare la condanna a morte. Il generale non ha risposto direttamente a lui, ma ha colto l’occasione del discorso d’addio alla base militare Myer-Henderson a Washington per togliersi qualche sassolino. 

Nel salutarlo, il presidente Joe Biden lo ha ringraziato per un «lavoro dal valore incalcolabile». Tra i successi della sua carriera il raid che ha portato alla morte del capo dell’organizzazione terroristica dello Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi nel 2019 e l’assistenza militare all’Ucraina dopo l’invasione russa nel febbraio dell’anno scorso.

 Ma c’è anche il caotico ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan. Milley ha avuto un rapporto controverso con Trump: all’inizio di grande fedeltà, culminato con la passeggiata provocatoria al suo fianco, fuori dalla Casa Bianca, quando il tycoon si diresse a piedi per farsi fotografare davanti al sagrato della chiesa di Lafayette Square, accanto alla Casa Bianca, come gesto di sfida davanti alle proteste dei manifestanti scesi per strada per chiedere giustizia dopo la morte, per mano della polizia, dell’afroamericano George Floyd.

 Milley ha poi raccontato di essersi pentito di quella scelta. Oggi, la stoccata finale: «Noi – ha detto parlando ai soldati – non abbiamo giurato a un re o a una regina o a un tiranno o dittatore. Noi non abbiamo giurato a un aspirante dittatore, non abbiamo prestato giuramento a un individuo. Noi abbiamo giurato fedeltà alla Costituzione». 

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