Il premier spagnolo Pedro Sanchez è tornato a parlare, davanti al Congresso dei deputati spagnolo, dell’importanza di arrivare alla pace in Medioriente attraverso la soluzione dei due Stati, che implica il riconoscimento di uno Stato palestinese.
«Credo che a un certo punto della legislatura dovremo affrontare il riconoscimento dello Stato palestinese da parte delle Cortes e del governo spagnolo», ha detto il premier, che alla Camera bassa sta facendo il punto sulla presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue. E’ arrivato il momento che «gli europei parlino a voce alta e chiara, non perché il mondo ci guarda e la storia ci giudicherà, ma perché ci sono esseri umani che stanno soffrendo, ci sono bambini e bambine che stanno perdendo la vita e non possiamo rimanere inerti», ha sottolineato Sanchez.
Sanchez ha ribadito che l’Ue deve parlare con «chiarezza» rispetto a ciò che sta accadendo in Palestina. «Dobbiamo condannare» gli attentati di Hamas del 7 ottobre, esigere la «liberazione degli ostaggi, appoggiare la lotta contro il terrorismo e riconoscere il diritto di Israele a esistere e a difendersi» ma «con la stessa convinzione e con gli stessi valori «dobbiamo «esigere che si fermi la morte dei civili a Gaza», ha detto il leader spagnolo. «I bombardamenti devono cessare immediatamente, gli aiuti umanitari devono arrivare con urgenza e in quantità sufficiente alla popolazione che soffre la fame, il freddo e il dolore. L’Europa deve esigere il rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario», ha aggiunto Sanchez, che ha poi insistito sulla soluzione dei due Stati come unico modo per garantire la pace.
